Stefano Puzzer e Sigfrido Ranucci protagonisti assoluti della polemica politica delle ultime ore. I due casi apparentemente non hanno nulla in comune. Il lavoratore portuale di Trieste, divenuto uno dei simboli della protesta No green pass in tutta Italia, è stato denunciato dalla Questura di Roma per manifestazione non autorizzata. La sua colpa è quella di aver ‘occupato’ da solo piazza del Popolo. Per Puzzer è arrivato anche un Daspo di un anno dalla Capitale. Ranucci, invece, è sotto processo, sopratutto da parte di Pd e Forza Italia, per aver mandato in onda a Report un “lungo compendio delle più irresponsabili tesi no vax”. A mettere insieme i due personaggi ci pensa Vittorio Sgarbi con la sua proverbiale irriverenza.
“Non entro nel merito. Ma dico che vedo molte affinità fra Sigfrido Ranucci e Stefano Puzzer, che esprimono entrambi in modo pacifico dei dubbi sulla gestione del vaccino. Quindi delle due l’una: o consentono a Puzzer di dire delle cose in piazza, o danno il Daspo anche a Ranucci. Altrimenti non si capisce la logica”. Così Vittorio Sgarbi risponde all’agenzia Adnkronos che gli chiede un parere sui due casi politici del momento.
“Puzzer viene cacciato per un anno da Roma perché ‘occupa suolo pubblico’. – si infervora Vittorio Sgarbi – Ma, a parte che allora non si capisce perché non vengano cacciati anche i mendicanti che dormono lì con il loro materasso e le loro vettovaglie, io mi chiedo: siccome l’occupazione del suolo televisivo non è meno importante del suolo pubblico, perché non sospendono per un anno anche Ranucci?”, si chiede polemicamente il parlamentare
“Bisogna dare solidarietà ad entrambi, occorrono garanzie per tutti e due. – prosegue poi Vittorio Sgarbi – Entrambi comunicano qualcosa che crea dei profondi dubbi sulla gestione del Covid e del vaccino. Ma mi chiedo perché in un caso una parte del Pd lo difenda, e nell’altro caso no. Da un punto di vista della ragion di Stato, però, tra i due è più pericoloso Ranucci, perché ha la credibilità di una testata televisiva e di una rete. E se lo Stato deve difendersi dalla minaccia per la salute pubblica, Ranucci è un pericolo pubblico più di Puzzer, no?”, conclude con una provocazione.
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