Sigfrido Ranucci due volte nella bufera. Il conduttore di Report finisce prima sotto il fuoco di fila delle critiche di Pd, Forza Italia e renziani dopo la puntata di Report dedicata ai vaccini anti Covid. Poi, come se non bastasse, il giornalista viene anche additato perché, per spiegare la sua posizione in merito al servizio mandato in onda su Report, non ha scelto un programma Rai, ma quello di La7 Dimartedì, condotto da Giovanni Floris. Una decisione che provoca la reazione stizzita di Bianca Berlinguer. Ma Ranucci risponde per le rime alla conduttrice di Cartabianca su Rai3.
La discussa puntata di Report dell’1 novembre sulla terza dose del vaccino anti Covid e sui presunti errori nella somministrazione di Moderna, hanno scatenato una bufera politica e mediatica intorno a Sigfrido Ranucci. E la scelta del giornalista di spiegare tutto a Floris invece che in Rai contribuisce a peggiorare la situazione. “Questa sera non sono per niente assestata, tutt’altro. Sono molto arrabbiata ma non posso dirlo ai nostri telespettatori, non sarebbe giusto. Ma troverò il modo di comunicarlo”, dichiara Bianca Berlinguer durante la puntata di Cartabianca del giorno successivo.
La Berlinguer battibecca poi per lo stesso motivo anche con il suo ospite, Gianluigi Paragone. “La mia presenza in un programma diverso dalla Rai è stata autorizzata. – replica secco Ranucci sui social – Sono in azienda da oltre 30 anni e ho sempre osservato e rispettato le regole. Perché non solo sono orgoglioso della Rai, in cui sono stato sempre libero e che mi ha fatto sempre sentire libero di fare il mio lavoro. Ma perché ritengo che appartenga al pubblico che paga il canone. Dire che la mia presenza abbia danneggiato l’azienda pubblica è un punto di vista. Il mio è diverso”.
“La mia partecipazione era autorizzata. Lo era invece chi si è fatto intervistare dalla televisione privata mentre portava a passeggio il cane?”. Ranucci lancia una frecciata alla collega. Il suo riferimento è alle dichiarazioni rilasciate dalla Berlinguer a un inviato di Non è l’Arena che la aveva avvicinata per parlare del caso Corona. Lo scrittore cacciato e poi riammesso a Cartabianca.
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