Il cerchio magico di Matteo Renzi avrebbe messo in piedi una “struttura a medusa” allo scopo di raccogliere fondi attraverso la fondazione Open. È quanto si legge nelle carte dell’inchiesta di Firenze che vede coinvolti, oltre all’ex premier e fondatore di Italia Viva, anche i suoi fedelissimi Maria Elena Boschi, Marco Carrai, Luca Lotti e l’avvocato Bianchi. A far emergere questo retroscena è La Stampa con un lungo articolo firmato a quattro mani da Gianluca Paolucci e Giuseppe Salvaggiulo. Il quotidiano pubblica anche diverse intercettazioni dei protagonisti della vicenda.
Matteo Renzi e il suo cerchio magico rischiano dunque di finire a processo a causa dell’inchiesta Open. La tesi della Procura gigliata è che la fondazione Open fosse in realtà una “scatola vuota” utilizzata dalla “medusa” come collettore di denaro. Ben 7,2 milioni di euro in 7 anni sospettano i magistrati. “La fondazione è stata fatta per un amico, in particolare tuo”, scrive Bianchi a Carrai il 21 dicembre del 2017.
“Associazione, dobbiamo fare in fretta. – scriveva Carrai all’allora sindaco di Firenze Renzi nel 2011 – Presidente o lo fai tu o un avvocato (Bianchi lo vedo perfetto per serietà e fiducia). Non un altro politico o imprenditore”. Secondo Bianchi invece “occorre avere idee molto chiare. Organizzare, articolare, non può essere tutto flou (sic!). In essa c’è un nucleo duro e uno o più cerchi intorno, più variabili e flessibili.
“Il nucleo è quello di chi decide alla fine cosa si fa e come si fa. – precisa l’avvocato Bianchi rivolto a Carrai – È indispensabile che chi decide sia, oltre a Matteo, un numero ristrettissimo di fidatissimi seri. Starei per dire solo tu e lui. O comunque in più solo chi giudicate di massima fiducia”. Emblematico anche l’episodio del 2018, quando Renzi viene invitato a Washington in occasione della commemorazione di Robert Kennedy. L’ex premier decide di affittare tramite la fondazione Open un jet Falcon privato al costo di 134.900 euro. “Ma ha perso la testa?”, commenta Bianchi con Lotti. “Non ho parole”, replica il suo interlocutore.
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