I capelli sono visti come simbolo di femminilità, e perderli è spesso difficile da accettare. Sono tante le pazienti oncologiche che dopo la malattia faticano a riconoscersi allo specchio, e che in seguito alla chemioterapia assistono impotenti alla caduta dei loro capelli. Una parrucca però a volte può fare la differenza restituendo il sorriso a tutte quelle donne le quali il cancro glielo ha portato via. Spesso però i prezzi delle parrucche, specialmente quelle realizzate con capelli veri sono proibitivi, e in tante quindi sono costrette a rinunciare al loro acquisto. Clotilde Guarnaccia fondatrice dell’associazione Insieme Per, ha lavorato come responsabile dei pazienti del reparto oncologico del Policlinico. “In quegli anni – ha raccontato la donna a Repubblica – cercavo di tenere alto il morale delle donne ricoverate insegnando loro a truccarsi e a prendersi cura di se stesse”.
Ma non solo: grazie alla sua associazione, attraverso il passaparola e alla collaborazione con alcuni parrucchieri siciliani e due esperti parruccai, Carla Somma di Palermo e Gianvito Foggia di Mazara del Vallo, Guarnaccia è riuscita a restituire il sorriso a cento pazienti oncologiche donando loro le parrucche in una delle fasi più difficili della loro vita, quando oltre al male fisico avrebbero dovuto fare i conti con un’immagine di sé trasformata. “Il gesto d’amore più bello, che mi ha particolarmente commosso – ha detto la Guarnaccia – è stato quello di una bambina che ha tagliato la sua bellissima, lunga treccia bionda perché anche lei voleva essere di aiuto alle donne in difficoltà”.
Gino Scardina, in via Aquileia, è l’unico professionista che gratuitamente lava e mette in piega le parrucche delle donne. “Con la parrucca in testa – ha detto Scardina – le signore hanno un’espressione incantevole, ma la cosa più bella è quando ritornano con i loro capelli che nel frattempo sono ricresciuti”. “Quattro anni fa – ha raccontato Letizia ex malata oncologica – mi è stato diagnosticato un tumore al seno, dopo l’intervento, ho fatto la chemio e la radio. Mi ero ripromessa che appena sarebbero cresciuti i capelli li avrei donati perché ho vissuto sulla mia pelle questo dolore e so anche quanto importante sia guardarsi allo specchio e volersi bene”.
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