Antonietta Delli Santi non ce l’ha fatta. La ragazza 26enne di Montano Antilia, piccolo paese in provincia di Salerno, è deceduta nella giornata di lunedì 15 novembre. La ragazza non era vaccinata e aveva contratto il virus verso la metà di agosto, quando era già incinta di una bambina. A causa dei suoi polmoni compromessi dalla malattia, i medici avevano dovuto far nascere prematuramente la piccola che, però, 20 giorni dopo, aveva smesso di respirare. Ora, a distanza di tre mesi dall’inizio del suo calvario, anche Antonietta si è spenta.
“È una tragedia che ci colpisce tutti. – dichiara il sindaco del paese salernitano Luciano Trivelli – C’è dolore e amarezza. Stiamo pagando un prezzo altissimo a questo mostro chiamato coronavirus. A metà agosto – racconta – Antonietta ha iniziato ad avvertire sintomi simili a quelli di un’influenza. Ma nel giro di qualche giorno la situazione è precipitata. È stata condotta all’ospedale di Vallo della Lucania, dove le condizioni sono apparse subito molto serie ed è stata immediatamente intubata. Poco dopo è stato deciso il trasferimento al Policlinico di Napoli”, dove i medici sono comunque far riusciti a far nascere la bimba che portava in grembo.
“Quando la paziente è arrivata da noi era in condizioni disperate, i polmoni devastati dal coronavirus. – racconta Giuseppe Servillo, primario del reparto di Anestesia e rianimazione dell’Ospedale Federico II – Abbiamo davvero fatto il massimo per salvarla, applicando qualsiasi protocollo. Nei giorni socrsi si era anche negativizzata dal Covid. Ma questo elemento non assume un significato clinico rilevante perché i polmoni erano ormai compromessi”.
“La neonata era nata prematura. – spiega il professore – E a questo elemento si aggiungeva il fatto di essere stata partorita da una paziente affetta da Covid. Antonietta non era vaccinata. Né lei né il marito”, conclude Servillo.
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