Il giallo delle nomine Rai rischia di spaccare il M5S. Il leader Giuseppe Conte ha avuto una reazione durissima alla notizia che nessuno dei nuovi direttori dei tg del servizio pubblico è in quota pentastellata. Una protesta contro la mancata inclusione del Movimento nella lottizzazione della Rai che ha fatto storcere il naso a molti esponenti e attivisti. Tra questi c’è anche Vincenzo Spadafora. L’ex ministro dello Sport, ora deputato, durante un’intervista a Repubblica si toglie diversi sassolini dalla scarpa contro Conte, accusato di essere un “leader debole”.
Spadafora annuncia subito che, dopo lo stop ordinato da Conte alle apparizioni in Rai dei pentastellati, non andrà ospite di Lucia Annunziata nello studio della trasmissione domenicale di Rai 3, Mezz’ora in più. “Con dispiacere ho annullato la mia partecipazione”, chiosa scuotendo la testa. “Rispetto l’indicazione. Ma chiedo: quando finirà la protesta? Una volta ottenuto cosa? Ecco, vorrei un confronto con Conte su questo, nei gruppi parlamentari”, si lamenta Spadafora.
Ma lo sfogo dell’ex ministro prosegue. “È evidente che ci sia la volontà di oscurare chi ha posizioni dialettiche rispetto alla linea ufficiale. Ma resto dell’idea che la forza del M5S sia sempre stata quella di contare su personalità diverse, unite dall’obiettivo di far crescere il Movimento. – attacca ancora Spadafora – Io non contesto l’assetto scelto da Conte, fatto di figure tutte a lui vicine. Mi preoccupa però che non ci sia condivisione e chiarezza sulle prospettive e sul progetto politico”.
Secondo il deputato pentastellato, insomma, Conte ha gestito “male la partita sulle nomine Rai. Trovo che quelle dichiarazioni siano un pessimo boomerang”, perché il suo leader ha di fatto ammesso di essere favorevole alla lottizzazione della tv pubblica. “Far ricadere la colpa su Di Maio conferma una enorme debolezza del leader. Che diventa debolezza di tutti”, affonda ancora il colpo Spadafora. “Io sono critico ma non sono anti contiano. – precisa poi – Noi dobbiamo sostenere il presidente, ma lui dovrebbe ascoltare chi la pensa diversamente”.
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