Il caso Selvaggia Lucarelli non è ancora chiuso. La giornalista ha ricevuto la solidarietà unanime del mondo politico e dell’informazione dopo l’aggressione subita al Circo Massimo sabato scorso, durante una manifestazione dei No green pass. Unanime fino ad un certo punto, però, visto che il collega di Libero, Filippo Facci, decide di rompere questo fronte solidale accusandola di possedere “veri doni di natura nel provocare incidenti”. La Lucarelli però si mette a polemizzare anche con chi teoricamente dovrebbe sostenerla a spada tratta. È il caso del quotidiano Repubblica, da lei accusato di inventare titoli sulla vicenda e di averla fatta persino “accusare da uno di Forza Nuova”.
A tre giorni dai fatti di Roma, che hanno visto protagonista Selvaggia Lucarelli, il cui smartphone è stato preso a testate da un esagitato, si riaccende la polemica. Il primo a dare fuoco alle polveri è, come accennato, l’editorialista di Libero Filippo Facci che, in pratica, accusa la collega di non avere le competenze necessarie per mettersi a fare l’inviata in contesti pericolosi. “Non è una giornalista professionista e difetta di esperienza. Ma nel provocare incidenti ha veri doni di natura”, la accusa Facci.
L’uscita di Facci non sorprende comunque più di tanto, visti i precedenti giudizi fuori dal coro, espressi in passato dal giornalista sui più disparati argomenti. A stupire è, invece, il tweet che Selvaggia Lucarelli indirizza a Repubblica. “Questa mattina Repubblica dà il meglio di sé. Inventa che io abbia scritto l’indirizzo del mio aggressore. L’avevano già fatto molte ore prima Fanpage e altri. Mi fa accusare da uno di Forza Nuova di aver insultato io i No vax”, si sfoga su Twitter contro il quotidiano progressista.
Ma che cosa aveva scritto Repubblica di tanto grave? “Selvaggia Lucarelli pubblica nome e indirizzo dell’uomo che l’ha presa a testate. La replica: ‘Fomenta l’odio’”. Questo il titolo incriminato che, a onor del vero, attribuisce alla Lucarelli il fatto, falso, di aver pubblicato lei per prima i dati anagrafici del suo aggressore Roberto Di Blasio. Ma non è tutto, perché Repubblica dà spazio a Marco Liccione, leader dei No Green Pass torinesi che la accusa di aver provocato i presenti. Una scelta editoriale che la manda su tutte le furie.
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