A pochi giorni dalle molestie subite in diretta televisiva, Greta Beccaglia è ospite in collegamento video con lo studio di Zona bianca. La giornalista ripercorre insieme al conduttore del talk show di Rete 4, Giuseppe Brindisi, i drammatici momenti dell’aggressione subita fuori dallo stadio di Empoli. Ma la Beccaglia spezza anche una lancia in favore del suo direttore, Giorgio Micheletti, sospeso perché la sua reazione a quanto accaduto è stata considerata troppo morbida.
“Scusatemi se non sono in studio, ma non mi sentivo molto bene. – dichiara Greta Beccaglia a Zona bianca – Ho denunciato quello che è accaduto. Ho denunciato chi mi ha molestato. In quei momenti non mi aspettavo quello che è accaduto. Nel primo episodio, quando lui (Andrea Serrani ndr) mi ha tirato questo schiaffo, io ho reagito con educazione. Ho voluto continuare a lavorare perché il mio obiettivo era quello. Cioè di terminare il collegamento. Successivamente anche alcuni tifosi non sono stati molto carini. C’è stato un altro episodio non carino, Mi sono sentita un oggetto. Ero lì e nessuno mi ha aiutata. Quindi mi ha fatto paura l’indifferenza delle persone intorno a me che vedevano anche la scena”, si lamenta.
“C’è chi dice sui social che in realtà bastano delle scuse per un gesto di questo tipo. A te bastano?”, interviene Brindisi mentre la regia mostra un articolo di Repubblica, firmato dalla decana delle giornaliste italiane, Natalia Aspesi, secondo la quale “Una mano sul sedere esige delle scuse ma non merita l’ergastolo”. Una tesi, quella della Aspesi, respinta da Greta Beccaglia.
Poi il discorso si sposta su Giorgio Micheletti. “Il collegamento è durato 2 minuti e 30 circa. Di Micheletti è diventato virale il video di 20 secondi in cui c’è questo tizio che sappiamo. – racconta Greta Beccaglia – Lui successivamente, conoscendomi, ha cercato di difendermi. Quindi io non ho mai attaccato Giorgio, su questo vorrei essere chiara. Per me quello che mi è accaduto è importante perché ho avuto la possibilità di essere in diretta. Nella sfortuna sono stata fortunata di poter testimoniare. Quindi questo deve essere un punto di partenza”, conclude.
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