Sta facendo molto discutere l’intervento del filosofo Giorgio Agamben, collegato in videoconferenza durante un’audizione organizzata il 7 dicembre a Palazzo Madama per approfondire sul tema ‘Obblighi vaccinali e rafforzamento certificazioni verdi Covid-19’. Agamben è noto per le sue posizioni molto critiche sulla campagna vaccinale e sull’uso del green pass. Il filosofo, autore del libro ‘L’invenzione di una epidemia’, ha più volte definito “sperimentale” il vaccino anti Covid. Durante la sua audizione cita più volte Hitler e il nazismo per spiegare l’attuale situazione che si sta vivendo.
“Vorrei ricordare ai parlamentari una dichiarazione di principi che è nota come il Codice di Norimberga. – premette Agamben – Siamo nel 194. Nel momento in cui si stanno celebrando a Norimberga i processi ai medici che durante il nazismo si erano resi colpevoli di gravi crimini compiendo esperimenti, a volte letali, su detenuti nei lager. È in questa occasione che la Corte, di fronte agli evidenti eccessi del potere medico, ritenne necessario formulare una dichiarazione sui principi etici e giuridici che avrebbero dovuto regolare il rapporto tra i medici e i soggetti umani. – ricorda il filosofo – In questo rapporto il consenso volontario è assolutamente essenziale. E questo consenso deve essere esercitato liberamente. Senza l’intervento di qualsiasi elemento di forzatura, inganno costrizione o altra ulteriore forma di obbligo e coercizione”.
La prima volta in cui “lo Stato è intervenuto in modo obbligatorio sulla salute dei cittadini con l’obbligo, è stato lo Stato nazista per proteggere la razza ariana dalle malattie ereditarie. – prosegue Agamben – La legge sulla protezione del popolo tedesco dalle malattie ereditarie che Hitler fece approvare nel 1933 portò alla formazione di speciali commissioni mediche che decisero la sterilizzazione forzata di 400mila persone”.
“Il green pass – accusa – separa e definisce in maniera negativa i no vax come i non ariani per le leggi del ’38. Scivoliamo in una barbare senza precedenti nella storia. Il governo ha scelto la cosa peggiore, dividere i cittadini. Dopo aver seminato odio e paura oggi si semina terrore e discriminazione”, conclude.
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