Stavolta Massimo Giletti l’ha fatta proprio grossa. Almeno a giudicare dalle reazioni social che hanno preceduto e seguito l’ultima puntata di Non è l’Arena. Non è la prima volta che il conduttore Del talk show di La7 finisce nell’occhio del ciclone mediatico perché accusato di non avere scrupoli nell’invitare personaggi impresentabili e nel trattare argomenti scottanti. Stavolta a molti è sembrato esagerato invitare addirittura il dentista di Biella che è entrato in un centro vaccinale con un braccio di silicone. Le giustificazioni dell’uomo, il quale dichiara che la sua era solo una provocazione, contribuiscono a peggiorare le cose per Giletti.
“Faccio il dentista a Biella, mi sono laureato nel 1991. Ho una famiglia normale che mi vuole bene. Un figlio che studia odontoiatria e un giorno farà il mio stesso lavoro. Una sorella avvocato e una vita tranquilla, fino a a qualche giorno fa. – racconta Guido Russo a Massimo Giletti – Mi hanno già giudicato e condannato prima ancora di ascoltare i fatti. E non è giusto. Sono contrario al vaccino Covid, gli altri vaccini li ho fatti tutti. Solo questa estate ne ho fatti cinque diversi. Ho costruito una parte di gommapiuma, rivestita di silicone. Un po’ dappertutto per renderla uniforme. Dovevo essere tutto gonfio uguale. Sono andato a fare il vaccino. Mi sono presentato in un centro vaccinale. Ho pianificato questa cosa, per questo ho fatto alcune vaccinazioni questa estate. Per dimostrare che sono d’accordo con i vaccini in generale ma non con questo”.
Il dentista biellese spiega che che l’operatrice si è accorta subito del suo braccio finto, reagendo con stizza e sentendosi presa in giro. Poi è arrivata anche un’altra collega. Lui ha firmato la rinuncia al vaccino e le due donne se ne sono poi andate. La sua intenzione dunque, a suo dire, non era quella di vaccinarsi. Giletti non riesce proprio a spiegarsi il perché di un gesto simile in un momento di emergenza così drammatico.
“Intanto si vedeva da lontano che il braccio era finto, in due secondi lo ha visto subito. – puntualizza allora il suo ospite – In quel momento volevo che arrivassero tutti i responsabili, che chiamassero i carabinieri creando scompiglio, in modo da avere un po’ di audience. Per lanciare una piccola protesta, non pensavo di poter arrivare a parlare a un pubblico così vasto. La mia era una provocazione contro l’obbligo del vaccino”.
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