Alta tensione nello studio di Dimartedì tra David Parenzo e l’avvocato Olga Milanese, tra i promotori del referendum contro il green pass. La Milanese parla apertamente di “discriminazione” nei confronti di oltre sei milioni di cittadini italiani che hanno deciso legittimamente di non vaccinarsi. Ma questo termine fa montare la rabbia di Parenzo che fa un confronto con quella che a suo dire è la vera discriminazione subita dagli ebrei durante il fascismo.
“Il problema non è se il green pass funzioni o meno. Ma i danni che provoca alla popolazione. – replica l’avvocato Milanese a una domanda di Floris – Innanzitutto alimenta l’odio sociale tra i cittadini e provoca discriminazione. Questo è un grandissimo problema che non viene sufficientemente analizzato, perché per ogni misura ci sono pro e contro. E in questo caso noi vediamo prevalentemente i contro. Sono violate norme fondamentali dell’ordinamento e dei trattati internazionali. Ci sono dei principi che attengono proprio alla civiltà che sono stati totalmente calpestati con queste misure”.
A quel punto interviene David Parenzo che ha una domanda per l’attivista anti green pass. “L’avvocato, che è un giurista, ha usato dal mio punto di vista una parola orribile che è discriminazione. – si indigna il conduttore de La Zanzara – Nel linguaggio giuridico la discriminazione ha un linguaggio molto preciso. Discriminazione è quella che nel 1938 lo Stato fascista fece nei confronti degli ebrei ad esempio. Qui stiamo in uno Stato democratico in cui ci sono gli organi di garanzia, c’è la Corte Costituzionale, c’è un presidente della Repubblica. E ci sono un gruppo di persone. Una minoranza, che ha deciso di porsi fuori. – puntualizza Parenzo – Ci sono sei milioni di persone che legittimamente, perché non c’è l’obbligo, hanno deciso di non vaccinarsi. Ma lo hanno scelto loro. Quindi non c’è alcuna discriminazione”.
“Gli intellettuali hanno delle responsabilità quando parlano in televisione. E tutti possono parlare perché la democrazia tutela anche gli idioti”, affonda ancora il colpo Parenzo, spalleggiato dal conduttore, mentre l’avvocato Milanese fa ampi cenni negativi con il capo. “La discriminazione non sta nel fatto che tutti possono vaccinarsi. – replica decisa la donna – Ma sta nel fatto che ci sono stati sottratti dei diritti costituzionali, per poi essere restituiti sub condizione. Come quello al lavoro, all’istruzione, alla partecipazione alla vita economica e sociale della nazione. E sono diritti naturali dell’uomo”. Conclude mentre Parenzo cerca di interromperla.