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Travaglio infastidisce la Gruber: “Grazie per questa lezione di giornalismo”

Marco Travaglio riesce a far perdere la pazienza a Lilli Gruber. Accade durante la puntata di Otto e mezzo del 9 dicembre. Il direttore del Fatto Quotidiano, collegato in video con lo studio di La7, critica apertamente tutti quei colleghi che hanno deciso di non ospitare più esponenti del movimento no vax o no green pass nelle loro trasmissioni. Travaglio non fa nomi in particolare, ma la conduttrice si sente direttamente chiamata in causa e reagisce.

Marco Travaglio

“Tu hai scritto che togliere la voce ai no vax rende un pessimo servizio ai cittadini. Però dov’è che vedi i no vax silenziati? Parlano dappertutto per la verità. Non nella mia trasmissione”, domanda la conduttrice al suo ospite. “Infatti non ho scritto che li hanno silenziati. Ho scritto che alcuni colleghi che si fanno un vanto di non farli parlare, secondo me equivocano sul mestiere di giornalista”. Così replica Travaglio, con chiaro riferimento ai colleghi Monica Maggioni e Enrico Mentana, rispettivamente direttori di tg1 e tg La7. Ma anche alla stessa Gruber.

“Il giornalismo è uno sporco mestiere perché non deve descrivere il mondo come noi lo vorremmo. – prosegue Travaglio – Ma deve descriverlo così com’è. Se ci sono nel mondo centinaia di milioni di persone che non si vaccinano per le più varie ragioni, io come giornalista sono estremamente curioso di sapere quali sono le giustificazioni che adottano. E lo dico sempre premettendo che Draghi è un santo e che io sono vaccinato con doppia dose e sto prenotandomi per la terza. Così almeno tagliamo la testa al toro di quelli che vedono no vax anche tra quelli che hanno tutti i vaccini possibili e immaginabili in corpo”, ironizza il direttore del Fatto per scansare in anticipo le probabili accuse di essere un no vax.

Secondo Travaglio “noi giornalisti dobbiamo incuriosirci di fronte ai fenomeni che non capiamo, anche i più negativi come i no vax che fanno un danno alla salute, soprattutto a se stessi. A questo punto, abbiamo intervistato i mafiosi, gli stragisti, i terroristi. Io se tornasse Hitler mi metterei in fila per intervistarlo. E intervisterei anche Belzebù. Questo è il nostro mestiere, non quello di preservare le orecchie e gli occhi dei lettori dalle cose brutte”, provoca il giornalista. “Grazie per questa lezione di giornalismo”, lo blocca allora Lilli Gruber, sorridente ma evidentemente stizzita.

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