Maurizio Costanzo torna ospite di Giovanni Floris a Dimartedì ed è subito spettacolo. Il giornalista si confronta sul tema della gestione della pandemia da parte del governo con Ugo Mattei. Quest’ultimo è un giurista, docente universitario, tra i fondatori della Commissione Dubbio e precauzione insieme anche a Massimo Cacciari. Costanzo prova a stroncare le posizioni critiche di Mattei con l’arma dell’ironia.
“Io vorrei sapere dal professor Mattei se si è vaccinato o no”. Così, con questa domanda secca, Maurizio Costanzo decide di incalzare il suo interlocutore. “Guardi, non mi sono vaccinato. Anzi, mi sono vaccinato in realtà per tutti i vaccini, salvo per questo qui del Covid-19. – replica con decisione Mattei – Questa è la risposta giusta. Anche perché, secondo molti, questo vaccino è in realtà una terapia sanitaria, con una struttura differente dagli altri vaccini, che è stato passato in qualche modo come vaccino perché ci sono delle precise ragioni giuridiche per farlo”.
“È più facile riconoscere un prodotto come vaccino che come medicinale. Ci sono delle procedure di approvazione dei medicamenti che sono più complesse, perché devono discutere anche delle conseguenze”, spiega ancora il professor Mattei. A quel punto Floris lo interrompe chiedendo una contro replica a Maurizio Costanzo. “Ma i suoi familiari che dicono del fatto che lei non è vaccinato? I suoi vicini di casa che dicono che lei non è vaccinato? Quando lei va in ufficio che dicono che non è vaccinato? – lo attacca il giornalista suscitando l’ilarità dello studio di Dimartedì – Mi pare che lei viva una vita d’inferno professore. Con tutta la simpatia”.
Mattei rimane impassibile ad ascoltare la critica di Maurizio Costanzo. “Le sue domande testimoniano sempre che resta il numero uno”, ironizza intanto Floris. “La mia risposta è molto semplice. – risponde poi il professore – Il vaccinato e il non vaccinato non sono sensibilmente diversi dal punto di vista del contagio. Il grande equivoco è pensare che i vaccinati non siano contagiosi. E questo è un equivoco che rende green pass e super green pass giuridicamente insostenibili”, conclude.
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