Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Sembra anche il caso di Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica uscente che i partiti cercano di tirare per la giacchetta fino all’ultimo. L’inquilino del Colle ha specificato in più occasioni di non avere alcuna intenzione di ricoprire un secondo mandato, come accaduto al suo predecessore Giorgio Napolitano. Mattarella ribadisce ora le sue intenzioni di fronte agli ambasciatori italiani, riuniti alla Farnesina per la loro XIV Conferenza.
“Questa è l’ultima occasione in cui posso rivolgermi alla vostra comunità”. Così Sergio Mattarella di fronte agli ambasciatori riuniti alla Farnesina. “La coesione fra le democrazie liberali rimane priorità e costituisce il nucleo attorno al quale rafforzare un ampio e stretto raccordo tra i Paesi a ordinamento democratico dell’Unione europea”, prosegue poi il suo intervento.
“La difesa dei valori liberal-democratici e dello Stato di diritto all’interno del nostro Continente e fuori di esso è, in questo senso, essenziale. – dichiara Mattarella – Sono valori che vanno tuttavia praticati e vissuti, sia attraverso il rafforzamento del carattere irreversibilmente democratico della cittadinanza europea. Sia nella gestione delle crisi di fronte alle quali si trova l’Europa. L’atteggiamento di ‘fortezza Europa’ che, con scarso rispetto dei diritti umani, alcuni manifestano, non corrisponde alle ambizioni di questa Unione europea”, avverte.
“Rispetto al preoccupante angusto ridimensionamento di ambizioni, che negli anni passati aveva posto al centro del dibattito le imperfezioni del processo di integrazione, – prosegue il presidente Mattarella – la pandemia ha messo in luce la vitalità e il valore aggiunto della costruzione europea, che ha saputo coordinare le risposte degli Stati membri. Evitato una chiusura totale delle frontiere nazionali. Messo a fattore comune le risorse europee e nazionali per finanziare ricerca e acquisto di vaccini. Infine, con il lancio di ‘Next Generation’ è riuscita a costruire un’articolata risposta ai devastanti effetti economici e sociali della crisi. Un’azione comune, frutto di una scelta lucida, che nasce dalla consapevolezza che i destini e gli interessi degli europei sono strettamente intrecciati tra loro”, conclude.
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