Durante la sua prima conferenza stampa di fine anno nelle vesti di presidente del Consiglio, Mario Draghi tocca tutti i temi dell’attualità politica e sociale italiana. Non poteva mancare ovviamente un ampio riferimento alla difficile situazione provocata dalla pandemia di Covid. Ma ad attirare l’attenzione degli addetti ai lavori sono soprattutto le dichiarazioni sul suo imminente futuro politico. Al Quirinale o ancora a Palazzo Chigi?
“Il governo resta pronto a sostenere l’economia in caso di rallentamento. La sfida è far aumentare il tasso di crescita e risolvere le debolezze della nostra economia. – dichiara Draghi durante la conferenza stampa – Abbiamo raggiunto tutti i 51 obiettivi concordati con la Commissione Ue”. Il premier invita “tutti i cittadini a continuare a vaccinarsi e a fare la terza dose. Questa è la priorità. Il vaccino funziona molto bene anche contro le varianti”. Secondo Draghi “l’arrivo della variante Omicron, che gli scienziati ci dicono più contagiosa delle precedenti, ha aperto una nuova fase. I vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus”.
Riguardo alle misure restrittive durante le feste, Draghi spiega che “le mascherine all’aperto spesso non vengono utilizzate, basta vedere le immagini di una partita di calcio. Non è escluso l’utilizzo della mascherina FFp2 e l’applicazione del tampone. Bisogna prendere tutte le precauzioni possibili. Ma ogni decisione è guidata dai dati, non dalla politica. Il green pass è uno strumento di libertà”.
“Abbiamo reso l’Italia uno dei Paesi più vaccinati del mondo. – sottolinea con orgoglio Draghi – Abbiamo consegnato il Pnrr e abbiamo creato le condizioni perché il lavoro continui, indipendentemente da chi ci sarà”. L’importante secondo lui è che però “il governo sia sostenuto dalla più ampia maggioranza possibile. Questo sforzo è riuscito finora e ringrazio i partiti. L’esecutivo comincia con una chiamata del presidente Mattarella che si è tradotta in una vicinanza costante nell’azione di governo. La prosecuzione sta nel Parlamento. È il Parlamento che decide la vita del governo”, conclude.
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