Il governo di Israele dà il via libera alla somministrazione della quarta dose di vaccino anti Covid alle persone con più di 60 anni e al personale sanitario. I primi dati sulla variante Omicron inducono infatti a pensare che solo la terza dose non sia sufficiente, almeno per le categorie più a rischio. In Italia, il primo a commentare la notizia è Matteo Bassetti. Il direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova si dice favorevole alla vaccinazione ogni 6 mesi.
“I cittadini di Israele sono stati i primi al mondo a ricevere la terza dose del vaccino. Continuiamo ad aprire la strada anche con la quarta dose”, dichiara il premier israeliano Naftali Bennett, secondo il quale l’avvio del quarto giro di vaccinazioni nel suo Paese rappresenta una “notizia splendida”.
“Israele è un laboratorio a cielo aperto. Partiranno con le quarte dosi dopo che a luglio erano iniziate le terze dosi. E si inizierà con gli over 60 e gli operatori sanitari. – spiega invece Bassetti all’Adnkronos – Ma lo faranno da gennaio, quindi a 6 mesi. Se Israele ha preso questa decisione c’è una strategia ragionata, ma vediamo. Per ora sono quarte dosi solo per una specifica fascia di popolazione. Io personalmente, se sarà che ci dovremo vaccinarci ogni 6 mesi, non ci trovo nulla di male se questo ci permette di vivere più tranquillamente come accade oggi”.
“Oggi in reparto si vede che la prognosi Covid per un vaccinato positivo e per uno non immunizzato è molto diversa. – prosegue Bassetti – Tutto deve esser governato dall’esperienza e dai dati scientifici che, se diranno che il richiamo va fatto ogni 6 mesi, lo faremo. La medicina cambia. non rimane immutabile nel tempo. È in continua evoluzione. Solo gli ignoranti si stupiscono di questo”, conclude il medico.
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