Silvio Berlusconi sembra più che mai convinto di poterla spuntare nella corsa al Quirinale. Il leader di Forza Italia ha scatenato i suoi sherpa nel tentativo di convincere più Grandi elettori possibile ad eleggerlo come successore di Sergio Mattarella. Ma sulla sua strada si presentano diversi ostacoli. A cominciare dal Pd di Enrico Letta che pone letteralmente un veto sul suo nome. Secondo quanto riporta Repubblica, inoltre, anche lo zio di Enrico, Gianni Letta, storico braccio destro del Cavaliere, starebbe cercando di convincere in tutti i modi il suo capo a rinunciare alla sua candidatura al Colle per favorire Mario Draghi.
“Sto facendo di tutto per far comprendere a Silvio che il rischio di bruciarsi è altissimo, nella corsa al Quirinale che ormai si è intestato. Ma sono l’unico che si è preso l’ingrato compito di farglielo notare”. Sono queste le parole virgolettate che, secondo Repubblica, Gianni Letta avrebbe utilizzato per confidarsi con alcuni amici fidati. Versione da prendere ovviamente con le pinze, ma potrebbe nascondere una parte di verità.
Lo sfogo di Gianni Letta sarebbe arrivato a margine dello scontro tra il Pd del nipote Enrico e la Lega di Matteo Salvini proprio sul nome di Berlusconi. “Finché il centrodestra ha una posizione ufficiale attorno a Berlusconi, il dibattito resta congelato”, dichiara Letta jr respingendo la proposta salviniana di un tavolo tra tutti i leader delle forze politiche.
Strada dunque tutta in salita per Berlusconi per arrivare al Colle. Per questo il quotidiano romano suggerisce di puntare l’attenzione sullo studio di rappresentanza degli uffici Mediaset di largo del Nazareno, a Roma, definito la “tana del ragno” Gianni Letta. È in quelle stanze, da cui in questi giorni sarebbero passati i vertici di Pd e M5S, che si potrebbe decidere il nome del nuovo presidente della Repubblica. E a Letta senior quello di Mario Draghi, che conosce da decenni, non dispiacerebbe affatto.
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