Nervi tesi durante il Consiglio dei ministri convocato per varare le nuove misure per contenere la diffusione della variante Omicron. Ad alzare il livello della tensione è stato un documento fatto filtrare dai ministri in quota Lega, proprio mentre era ancora in corso la riunione con i colleghi delle altre forze politiche e con il premier Mario Draghi. Gli esponenti del partito guidato da Matteo Salvini hanno fatto trapelare tutto il loro scetticismo rispetto ad alcune delle misure in discussione.
In modo particolare, l’insoddisfazione dei ministri del Carroccio è dovuta all’introduzione del Super green pass anche per alcuni servizi considerati essenziali, come quelli postali o bancari. La parte contenente questa norma è stata alla fine stralciata solo grazie a questa levata di scudi dei ministri Giancarlo Giorgetti, Erika Stefani e Massimo Garavaglia.
“Siamo responsabilmente al governo, ma non acquiescenti a misure, come gli obblighi che incidono profondamente sulla libertà al lavoro che è tutelata dalla Costituzione. O a misure senza fondamento scientifico, visto che la maggioranza assoluta dei ricoverati Covid ha ben più di 60 anni”, fanno sapere i ministri della Lega.
“Inoltre, manca l’assunzione esplicita di responsabilità dello Stato quando si introduce un obbligo vaccinale. Formuleremo inoltre una proposta per consentire l’anticipo del tfr a chi è rimasto senza stipendio perché sospeso dal lavoro, per permettere il sostegno delle famiglie, altrimenti prive di reddito”, conclude la loro nota. Garavaglia ha espressamente chiesto di consentire a chiunque sia in possesso di un green pass base l’accesso ai servizi alla persona, ai servizi pubblici, alle banche e ai negozi. In caso contrario, i ministri della Lega avrebbero minacciato di non votare il testo.
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