Sta facendo discutere l’ultimo decreto Covid che introduce, tra le altre misure, l’obbligo vaccinale per tutti gli over 50. Lo scontro sta avvenendo non tanto all’interno del governo, dove le timide proteste di Lega e M5S non hanno praticamente sortito alcun effetto, quanto sui social network, dove migliaia di italiani (in molti casi leghisti delusi) stanno riversando tutta la loro rabbia. A rompere lo schema del consenso incondizionato al premier Draghi ci pensa però, sorprendendo tutti, il microbiologo Andrea Crisanti che giudica una “autentica follia” l’obbligo imposto con queste modalità. Di parere esattamente opposto, invece, il collega Matteo Bassetti.
“Siamo all’improvvisazione. L’obbligo agli over 50 non si può imporre senza una revisione del consenso informato. – si sfoga Crisanti raggiunto dall’Agi – C’è anche un problema di carattere giuridico perché lo si fa per impedire la malattia, ma non per limitare la trasmissione. Questo diventa un obbligo terapeutico, è una novità assoluta nella sanità pubblica. Mi sembra solo frutto del panico. Tra l’altro lo si impone a tutti, anche a persone che magari non ne avrebbero bisogno, è una autentica follia”, conclude il microbiologo.
Giudizi durissimi quelli di Crisanti che arriva addirittura a parlare di un inedito “obbligo terapeutico”. Non sembra pensarla affatto come lui, invece, Matteo Bassetti. “L’obbligo del vaccino anti-Covid per gli over 50 è una soluzione intelligente. Sarebbe stato più utile questa estate, ora è un po’ tardi. Ma meglio tardi che mai”, dichiara l’infettivologo direttore della clinica Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.
Bassetti è convinto che “ormai l’ondata Omicron è partita, ma per il futuro sarà importante comunque. Perché dovremmo continuare a vaccinarci. Oggi abbiamo fatto oltre 180mila contagi e in due mesi. Se i ritmi sono questi, arriveremo a 12 milioni di contagiati. E questi sono solo quelli accertati da tampone”, conclude il medico.
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