Il nome di Novak Djokovic è stato regolarmente inserito nel tabellone dell’Australian Open. Il campione sebo dovrebbe incrociare la racchetta con il connazionale Miomir Kecmanovic nel torneo del Grande slam che aprirà i battenti il 17 gennaio. Ma a pesare come un macigno sulla sua eventuale partecipazione è la decisione del governo australiano che potrebbe espellerlo dal Paese. In attesa dell’ennesimo colpo di scena nel caso Djokovic, ci pensa la sua ex collega, Martina Navratilova, ad ‘eliminarlo’ prima ancora di scendere in campo.
“Vorrei solo che Novak avesse fatto il vaccino, per cominciare. – dichiara Martina Navratilova, ospite della trasmissione Good morning Britain – Lo ammiro tanto, l’ho difeso tante volte, ma non posso difendere la scelta di non farsi vaccinare. Se non vuoi il vaccino perché non sai, non ci credi, devi comunque fare un piccolo sacrificio per il benessere di tutti”.
“Se vuoi essere un leader, devi essere di esempio e quell’esempio è ciò che sarebbe giusto per il bene comune. – prosegue nel suo atto di accusa Martina Navratilova – Avrebbe potuto essere evitato, ma siamo a questo punto, chissà come finirà e diventa sempre più folle di minuto in minuto”, si preoccupa l’ex tennista.
“Io ho fatto la fila e non vedevo l’ora di essere vaccinata. Anch’io sono sempre stata rigidissima con la mia dieta e tutto il resto e ammiro Novak perché so cosa ci vuole per impegnarsi tanto. Ma avrei più paura di ammalarmi per non essermi vaccinata che di qualsiasi effetto collaterale. È uno sport egoistico, ma devi davvero essere più consapevole degli altri. Lui pensa di essere indistruttibile, perché ha questa incredibile forma atletica. Ma qualcuno è morto pur essendo in grande forma. Non direi arrogante, ma un po’ presuntuoso”, conclude Martina Navratilova.
Potrebbe interessarti anche: Australia, Djokovic rischia fino a 5 anni di carcere