Tensione alle stelle nello studio di Piazzapulita. Protagonisti di uno scontro ad alta intensità sono la giornalista Selvaggia Lucarelli, tra i peggiori avversari dei no vax, e il senatore di Italexit, Gianluigi Paragone, schierato invece dalla parte opposta della barricata rappresentata dal green pass. La Lucarelli parte subito in quarta, facendo un gioco di parole con il cognome del suo interlocutore. Atteggiamento di sfida che scatena la reazione veemente dell’ex M5S. Tra i due parte un battibecco bollente che il conduttore Corrado Formigli riesce a stento a placare.
“Mi verrebbe da dire nomen omen, perché Paragone ha sempre grossi problemi con i paragoni. L’altra volta ha confrontato il contagio da Covid nei locali col fatto di poter fumare, facendo una confusione enorme”, attacca la giornalista. “Lucarelli lo so che a forza di fare la giudice tra i ballerini, balli da una cosa ad un’altra. Però balla pure che ti passa. Parli di paragoni e io te lo restituisco”, si stizzisce immediatamente il senatore.
“Me la stavo aspettando così tanto questa battuta, inutilmente stupida e svilente”, commenta lei. “Quanto la tua battuta sul mio cognome”, replica lui. “No, invece la battuta sul tuo cognome è sincera e onesta”, tiene il punto Selvaggia Lucarelli. “A Lucare’ andiamo dai, vai alla ciccia. Vai alla sostanza su, se ci riesci”, perde allora la Pazienza Paragone mettendosi a storpiare il nome della sua interlocutrice. “Intanto a Lucare’ non me lo dici perché mi devi portare rispetto. Ti chiederei di chiamarmi col mio nome e di portare rispetto”, si difende lei. “Oltre al giochino ‘Paragone non Paragone’, quale è la sostanza?”, insiste però il fondatore di Italexit.
“Innanzitutto stai calmo”, lo bacchetta la Lucarelli. “Oh poverina, ma proprio a te dà fastidio? Fai delle clip per dare giudizi sugli altri e poi mi dici stai calmo. Giochiamocela alla pari”, ribatte lui irriverente. “Ma cosa sta dicendo? Ma sta bene? – riprende poi il filo del discorso la Lucarelli – Quello che ha detto a proposito delle liste di attesa e dei problemi con altri tipi di operazioni, che erano problemi già pregressi, certo che è vero. Ma non c’entra assolutamente nulla con quello che stiamo dicendo. Perché purtroppo i problemi pregressi c’erano, ma le operazioni da fare non si potevano prevenire con il vaccino. Ora invece si potrebbe evitare di ingolfare gli ospedali. Mi sembra un discorso molto semplice Paragone. O no?”, conclude.
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