Sta facendo molto discutere la partecipazione di Luc Montagnier alla manifestazione no vax e no green pass di Milano. Il medico 90enne francese, già premio Nobel per la medicina, viene duramente criticato dalla comunità scientifica perché ritenuto essere, con le sue teorie, uno degli ispiratori del movimento anti vaccinista sul Covid. Sono diversi i colleghi italiani che hanno criticato le tesi di Montagnier. Tra questi spicca il parere senza appello di Fabrizio Pregliasco, ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira.
“Purtroppo Luc Montagnier è uno stupendo esempio di testimonial no vax. – spara subito a zero Pregliasco – Perché ha avuto il premio Nobel ed è stato poi allontanato di fatto dalla comunità scientifica per tutta una serie di sciocchezze che ha detto su vari argomenti. Sul fatto che l’Hiv si cura con la papaya fermentata. Che l’acqua ha una memoria e c’è l’omeopatia. Che gli antibiotici vanno bene per curare l’autismo. E li ha suggeriti a Giovanni Paolo II per curare il suo Parkinson”.
“Quello che sta raccontando (sui vaccini anti Covid, ndr), sono andato a vedere i documenti e i riferimenti, sono alcuni stralci di studi osservazionali limitati e che non dicono quello che lui definisce. – Pregliasco attacca ancora Montagnier – Quindi porta delle affermazioni che riterrei purtroppo di dover dire che sono affermazioni da bar che possiamo fare. Ma che non hanno assolutamente un riscontro dal punto di vista della scientificità”.
“Cioè, è stato un grande studioso ma non è più lucido a suo parere?”, gli domanda allora la Merlino. “Non lo so. – sospira Pregliasco – Purtroppo diciamo che non è l’unico Nobel che è andato fuori degli schemi. E quindi, al di là dell’attività di ricerca, che in realtà è stata molto discussa perché avrebbe dovuto essere condivisa con Robert Gallo (e altri collaboratori), sicuramente il Nobel è una cosa che ha fatto. Però anche altri sono andati un po’ fuori di testa”, conclude facendo l’esempio di un altro medico.
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