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Michele Santoro boccia Berlusconi al Quirinale: “Semplicemente inadatto”

Michele Santoro è stato per anni uno dei principali avversari mediatici e politici di Silvio Berlusconi. Durante le numerose trasmissioni che ha condotto, il giornalista campano non ha mai risparmiato critiche, anche feroci, al fondatore di Forza Italia. Spalleggiato anche dal collega Marco Travaglio. Una contrapposizione che è divenuta negli anni quasi un’antipatia personale. Oggi Santoro torna a parlare del suo arcinemico. Secondo lui, infatti, il Cavaliere sarebbe “semplicemente inadatto” a ricoprire la carica di presidente della Repubblica. Molto meglio Mario Draghi in quel ruolo. Con lui al Quirinale, sostiene, “destra e sinistra non si sentirebbero umiliate”.

Michele Santoro contro Silvio Berlusconi in tv

“Dovrebbero dire tutti che Berlusconi è, semplicemente e chiaramente, inadatto a diventare il capo dello Stato. – dichiara Michele Santoro intervistato da La Stampa – E invece chi non lo vuole al Quirinale, come il Pd e i Cinque stelle, si limita a definire la sua candidatura come divisiva. Oramai è come se i ‘sopravvissuti’ del sistema politico si tenessero per mano”, sottolinea il giornalista.

“Un girotondo nel quale si ha paura di mollare uno degli elementi. Un girotondo sul bordo di un precipizio. – prosegue Michele Santoro – Se lasciano andare uno, magari cascano tutti assieme. C’è una sorta di solidarietà sull’esistente. Sono un po’ colleghi: non se la sentono di parlar male di Berlusconi, che è un collega pure lui. Di Berlusconi mi sorprende la tenacia. Lui è uno straordinario ballerino della politica. Ballerebbe il tip-tap sulla sua tomba. Ha un’irriducibile vitalità. Invidiabile, soprattutto da persone della mia età”.

A me piacerebbe se Draghi diventasse presidente della Repubblica. – aggiunge poi Santoro che tifa apertamente per l’ex banchiere – Con lui destra e sinistra non si sentirebbero umiliate. A quel punto i partiti potrebbero mettersi d’accordo sulle cose da fare per andare a votare. E potremmo ridare la parola al conflitto, al dibattito, alla contrapposizione”.

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