Flavio Briatore è stato assolto in Appello a Genova. Il processo era quello sull’utilizzo da parte dell’imprenditore piemontese dello yacht Force Blue, il 78esimo più grande del mondo. Procedimento giudiziario che è durato ben 12 anni. Era il 2010, infatti, quando il natante di lusso venne sequestrato a Briatore. Ora, dopo la sentenza, lui decide di sfogarsi rilasciando un’intervista all’Ansa.
“12 anni. 12 anni di me…. Quelli che mi hanno fatto passare questi signori”, sbotta al telefono Flavio Briatore. “Arrivarono 18 finanzieri e presero tutto. – racconta l’imprenditore – Per carità ce li aveva mandati il pm, non erano venuti di iniziativa loro. Ma insomma fu una specie di blitz militare. In 18. Sulla barca c’era l’equipaggio, mia moglie e mio figlio che allora aveva un anno. Furono abbastanza gentili, ma li fecero sbarcare, li tirarono giù senza troppe spiegazioni. Per Elisabetta che aveva il bimbo piccolo fu un trauma. Anche perché nessuno sapeva che cosa era successo”.
“Sono un personaggio noto in tutto il mondo. La cosa finì immediatamente su Sky News, sulla tv francese su quella spagnola. Io faccio business a livello internazionale. Non avete idea del danno di immagine”, racconta ancora Briatore in modo concitato. “Io credo che ci sia stato un accanimento. – accusa – Tutto questo è successo perché mi chiamo Flavio Briatore. Gli stessi documenti in base ai quali siamo stati dichiarati innocenti ieri ce li avevano anche i pm che allora ci sbarcarono e ci accusarono. Perché li hanno valutati diversamente?”, si chiede polemicamente.
Insomma, secondo Flavio Briatore, “i pm in Italia non cercano la verità: ti vogliono condannare e basta. E più sei famoso e più ti vogliono condannare. Siamo sinceri: questo per il tribunale di Genova era il processo del secolo. Quando gli ricapita! Ci hanno campato 12 anni. Siamo sicuri di poter chiamare giustizia un sistema di norme e persone che obbliga un innocente a convivere con un incubo per 12 anni?”, conclude.
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