Per una volta lo studio di Dritto e Rovescio non si trasforma in un’arena tra si vax e no vax. Protagonisti del dibattito sono il conduttore de La Zanzara, Giuseppe Cruciani, e il responsabile del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. Ed è proprio il medico a sorprendere tutti, persino il conduttore Paolo Del Debbio, quando descrive Cruciani come una “persona intelligente”.
“Contesto la statistica sui morti. Bassetti lo ha fatto nei giorni scorsi e credo che sia una contraddizione dire che 400 morti al giorno sia colpa dei no vax. Non è così. – sostiene Cruciani – I 400 morti secondo me non sono morti tutti direttamente per Covid. Ma su questo Bassetti ci può dare qualche spunto in più. La colpa dell’emergenza non è sicuramente dei no vax, altrimenti non si capirebbe come in altri Paesi il problema non si ponga”.
“Credo che siano allucinanti le parole molto gravi pronunciate dal sottosegretario Sileri, il quale ha detto che ‘renderemo la vita difficile ai no vax perché sono pericolosi’. – prosegue poi Cruciani attaccando Sileri – L’Italia è l’unico Paese in cui si discute ancora dei non vaccinati. Un non problema che ogni tanto viene agitato per rompere i c… a una parte della popolazione o come strumento di governo. In Catalogna domani tolgono tutte le restrizioni. M chiedo perché in Italia si dà ancora un giro di vite e tutti zitti”, conclude.
“Sono molto curioso di sentire cosa dice Bassetti”, interviene allora Del Debbio. “Credo che il ragionamento che ha fatto Cruciani, da persona intelligente quale è, valga per tutte e due le cose. – replica il medico – Purtroppo abbiamo le terapie intensive che sono piene per l’80% di persone non vaccinate. 400 morti sono in buona parte colpa dei no vax. Dopodiché credo che sia arrivato il momento di classificare in maniera diversa i ricoveri in ospedale, perché siamo in una fase endemica della pandemia. Non possiamo permetterci un numero elevato di non vaccinati, ma non possiamo neanche dire che ogni giorno muoiono in Italia più persone di Covid di quante ne muoiano in altri Paesi europei. Oggi alcune misure prese nel 2020 sono anacronistiche”, conclude.
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