Ormai Andrea Crisanti ha mollato definitivamente gli ormeggi su vaccini e green pass. Il microbiologo dell’Università di Padova negli ultimi giorni si mostra sempre più ottimista durante le sue numerose apparizioni televisive. Il merito è del netto calo dei contagi dovuto alla diffusione della variante Omicron e alla vaccinazione di massa. Ospite di Mario Giordano a Fuori dal coro, Crisanti ribadisce tutti i suoi dubbi sulle mancate riaperture da parte del governo.
“In questo momento della fase discendente (dei contagi) lei dice che è il momento migliore per liberalizzare ed eliminare un po’ di costrizioni sociali. Perché invece ciò non avviene? Perché devo ancora esibire il green pass per andare a comprare le mutande professore?”, lo incalza Giordano. “Io non so perché non avviene, però le posso spiegare perché è il momento migliore. È già qualcosa”, replica Crisanti mentre ad entrambi scappa una sonora risata.
“Noi fino a poche settimane fa avevamo 200mila casi al giorno. Questo testimonia che tutte le misure che avevamo messo in atto per controllare la diffusione non funzionavano. Oppure funzionavano solo parzialmente. – spiega Andrea Crisanti – Siccome le misure in atto di 3-4 settimane fa sono le stesse di adesso, c’è da chiedersi perché i casi diminuiscono. Succede perché la maggior parte delle persone sono protette. O perché hanno fatto la vaccinazione di recente con la terza dose, oppure perché si sono infettate. Quindi questo è il momento di liberalizzare, perché se qualcuno si reinfetta è al livello massimo di protezione. Se dovessimo procrastinare questa cosa, siccome sappiamo che la vaccinazione non dura e l’immunità indotta dall’infezione non dura, di fatto creiamo un danno a livello di popolazione”.
“Eppure la prossima settimana entrano in vigore nuove misure restrittive contro i non vaccinati, come l’esclusione dal lavoro degli over 50”, obietta il conduttore. “Non posso commentare le motivazioni di questa decisione. – mette la mani avanti Crisanti – Nessun programma di vaccinazione prevede la vaccinazione del 100% perché è basato su obiettivi legati al livello di protezione. Ci sono dei metodi matematici per calcolare il livello di protezione ideale e quando si raggiunge quell’obiettivo ci si ferma. Non si raggiunge un risultato maggiore immunizzando l’ultimo non vaccinato”, conclude.