È già partita la controffensiva giudiziaria, politica e mediatica di Matteo Renzi contro i magistrati di Firenze che lo hanno rinviato a giudizio. L’inchiesta è quella sulla fondazione Open. Il leader di Italia Viva, insieme ai membri del suo cerchio magico come Maria Elena Boschi, Luca Lotti e Marco Carrai, è accusato di finanziamento illecito ai partiti e altri reati. Ma Renzi non ci sta. Prima annuncia di aver denunciato i tre magistrati Giuseppe Creazzo, Luca Turco e Antonino Nastasi. Poi rincara la dose dallo studio tv di Porta a Porta.
Ospite di Bruno Vespa nella serata del 9 febbraio, Matteo Renzi legge in tv la sentenza disciplinare con cui il Consiglio superiore della magistratura ha sanzionato il procuratore di Firenze Creazzo, perché accusato da una collega, la pm di Palermo Alessia Sinatra, di averla molestata sessualmente in un albergo di Roma nel 2015, dove in quel momento era in corso una riunione della loro corrente, Unicost.
“È tutto negli atti alla Cassazione. Se lo avesse fatto qualcun altro sarebbe stato licenziato. – attacca Matteo Renzi – Ma dov’è la credibilità di un magistrato che, riconosciuto colpevole, viene sanzionato non con sei anni di carcere, come prevederebbe la legge, ma con due mesi di anzianità della pensione?”, si chiede polemicamente il leader di Italia Viva.
Ma Renzi se la prende anche con gli altri due magistrati. “Luca Turco, che volle l’arresto dei miei genitori, poi annullato dal tribunale della Libertà. E Antonino Nastasi, accusato da un ufficiale dei carabinieri di aver inquinato la scena criminis nell’ambito della morte di David Rossi”. Accuse che provocano l’immediata reazione del Csm. “Le parole di Renzi travalicano i confini della legittima critica e mirano a delegittimare agli occhi della pubblica opinione i magistrati che si occupano del procedimento a suo carico: si tratta di comportamenti inaccettabili”, si legge in una nota ufficiale.
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