La situazione in Ucraina si fa sempre più incandescente. Nonostante i ripetuti tentativi delle diplomazie di risolvere la questione in modo pacifico, il rischio che scoppi una guerra resta ancora altissimo. Nelle ultime ore, il presidente americano Joe Biden e quello russo Vladimir Putin hanno tenuto un colloquio al termine del quale gli Usa hanno ribadito di stare lavorando per una soluzione diplomatica, ma che si tengono comunque pronti “ad altri scenari”. In questo quadro si inserisce la notizia dell’invio da parte della Nato di mille soldati sul fronte Sud-Est, al confine tra Ucraina e Ungheria. Tra loro anche 250 tra alpini e bersaglieri italiani.
La Nato ha deciso di inviare circa mille soldati sul fronte Sud-Est della crisi in Ucraina. Di questi, 250 dovrebbero essere italiani. Secondo il quotidiano Repubblica, il contingente degli italiani sarebbe formato da militari esperti, già presenti in teatri di guerra come Afghanistan e Kosovo. Al momento sarebbero circa un migliaio i militi con il tricolore messi in stato di allerta. A partire per il fronte ucraino saranno poi alpini e bersaglieri che avranno il compito di condurre esercitazioni nelle aree del confine sud-orientale dell’Ucraina allo scopo di deterrenza.
La decisione definitiva sarà comunque presa tra il 16 e il 17 febbraio. Giorni in cui è in programma una riunione dei vertici Nato a cui prenderà parte anche il ministro della Difesa italiano Lorenzo Guerini. In ogni caso, la nostra missione militare dovrà ottenere il via libera da parte del Parlamento.
Secondo un altro quotidiano, La Stampa, il dispiegamento di soldati al confine ungherese sarebbe la conseguenza della missione italiana di air policing, durata da maggio a Natale scorsi, che ha avuto come scopo la difesa aerea della zona del Mar Baltico attraverso l’utilizzo di caccia F-35 A di quinta generazione e di Eurofighter. Compito della missione Nato era quello di monitorare eventuali sconfinamenti compiuti da velivoli russi.
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