Di fronte all’offensiva russa in Ucraina, l’Unione europea cerca di mostrarsi compatta e di reagire in maniera adeguata. Ed è proprio quanto sta accadendo, come conferma la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che annuncia la volontà di Bruxelles di permettere l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue. Ma non solo, perché von der Leyen sfida direttamente Vladimir Putin confermando l’invio di armi a Kiev. La prima volta in assoluto che l’Ue finanzia militarmente un “Paese sotto attacco”.
“L’Ucraina è una di noi e la vogliamo nell’Unione. – dichiara senza mezzi termini Ursula von der Leyen in conferenza stampa – Continuiamo a coordinarci in maniera stretta con i nostri partner nel mondo. E restiamo in stretti contatti con i nostri amici ucraini. La leadership del presidente Zelensky e il suo coraggio e la resilienza del popolo ucraino sono impressionanti e eccezionali. Sono una inspirazione”.
“Per la prima volta in assoluto l’Unione europea finanzierà l’acquisto e la consegna di armi ed equipaggi per un Paese sotto attacco. – conferma poi la presidente della Commissione – È un momento spartiacque. Stop alle transazioni con la banca centrale russa e congelamento dei suoi asset all’estero Esclusione di importanti banche russe da Swift. Saranno colpiti gli asset degli oligarchi russi”.
Ursula von der Leyen conferma anche che verranno introdotte misure restrittive contro la Bielorussia, il principale alleato di Mosca. “Stop all’export di prodotti come carburanti minerali, tabacco, legname, cemento, ferro e acciaio. E sarà esteso il divieto di scambi commerciali per quei settori sui quali è stata sanzionata la Russia. Saranno sanzionati tutti i bielorussi che stanno sostenendo questa guerra”, queste le sanzioni decise dall’Ue. Infine, precisa la von der Leyen, “stiamo chiudendo la spazio aereo dell’Ue ai russi. Proponiamo un divieto a tutti gli aerei di proprietà registrati o controllati dalla Russia di atterrare, decollare o sorvolare il territorio dell’Ue. Sarà applicato a qualsiasi aereo, compreso i jet privati degli oligarchi”.
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