Esplode la bufera politica e mediatica su Marc Innaro. Lo storico inviato della Rai in Russia, secondo forse per popolarità soltanto al compianto Demetrio Volcic, diventa oggetto delle critiche del Partito democratico dopo un suo intervento in diretta tv su Rai 2. L’argomento della trasmissione è naturalmente la guerra in Ucraina che Innaro interpreta secondo una chiave considerata troppo filorussa dai suoi detrattori. Il Pd attacca duramente il giornalista, bollando come “inammissibile” quanto accaduto sul servizio pubblico e minacciando di portare il caso in commissione di Vigilanza.
“Non solo gli americani, ma soprattutto anche gli europei, scontano forse una colossale assenza anche di memoria storica, di comprensione delle dinamiche più profonde, che ha subito la Russia nell’ultimo secolo e negli ultimi 30 anni. Basta ad esempio guardare la cartina geografica per rendersi conto che, dopo il crollo dell’Unione sovietica, chi si è espanso, ossia si è allargato, non è stata la Russia. È stata la Nato”. È questa la parte dell’intervento di Marc Innaro durante lo speciale tg2 dell’altra sera a far indignare la segreteria del Pd.
A dire la verità, già durante la diretta, il direttore del telegiornale della seconda rete Rai, Gennaro Sangiuliano, prova a stigmatizzare le parole del suo collaboratore. “Marc scusa se ti interrompo”, interviene infatti Sangiuliano cercando di gettare acqua sul fuoco su parole pesanti di cui si accorge subito della portata potenzialmente provocatoria.
Ma ci pensa il Partito democratico a far filtrare tutta la sua irritazione. “In un momento in cui la propaganda di Putin agisce pervasivamente, dopo anni di rodaggio, è inammissibile che ci siano spazi di cedimento nel servizio pubblico. Un conto è la sacrosanta libertà di espressione dei giornalisti, un altro essere megafono di una parte”, dicono dal Nazareno. Dem che avrebbero l’intenzione di portare il ‘caso Innaro’ in commissione di Vigilanza Rai.
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