Guardando i telegiornali e le le trasmissioni di approfondimento geopolitico sulla guerra in Ucraina, si nota facilmente che la quasi totalità di giornalisti, conduttori, esperti e politici è schierata senza esitazioni dalla parte degli ucraini aggrediti dai russi. Ma, andando a spulciare i social network, spuntano diverse voci critiche rispetto alla versione ufficiale dei fatti e molte manifestazioni di stima nei confronti della Russia di Vladimir Putin. Uno che ha da sempre coerentemente difeso gli interessi russi rispetto alla potenza americana è il filosofo Diego Fusaro. Ma non mancano nemmeno alcuni parlamentari o membri del movimento No green pass che non si riconoscono nella narrazione ufficiale. Ecco chi sono.
“Zelensky sta mandando al massacro il proprio popolo”, denuncia Fusaro sui social. Il filosofo marxista denuncia l’espansionismo verso est della Nato come unica ragione della violenta reazione russa. “No, Putin non è Hitler. – gli fa eco il giurista di sinistra contrario al green pass Ugo Mattei – Non penso nemmeno che sia pazzo. Semplicemente fa l’interesse della Russia e del suo popolo”.
“Mi rifiuto di arruolarmi”, taglia corto il vignettista Vauro Senesi, storico sostenitore delle ragioni della ormai estinta Unione sovietica. Anche in Parlamento però qualcosa si muove. Si tratta di alcuni ex M5S, ora finiti nelle file di Alternativa e di Manifesta, formazioni politiche entrambe orientate a sinistra. Pino Cabras ad esempio, allievo del defunto Giulietto Chiesa, propone che “l’Ucraina sia neutrale”. Perché la Russia ha subito solo umiliazioni dalla caduta del Muro di Berlino in poi.
“Il governo guidato da Mario Draghi è “servo delle multinazionali, della Ue e della Nato”, denuncia invece Emanuele Dessì, il senatore ex pentastellato passato con i Comunisti di Marco Rizzo. Anche le quattro deputate della neonata Manifesta, tra cui Doriana Sarli, puntano il dito contro l’espansionismo dell’Alleanza atlantica. Simpatie per Putin anche da parte del presidente della commissione Esteri del Senato, Vito Petrocelli del M5S. “Il disastro poteva forse essere evitato se Stati Uniti e Unione europea non avessero dato prova di cecità”, scrive infine sul Fatto Quotidiano la giornalista Barbara Spinelli, figlia di Altiero.
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