Il caso di Valery Gergiev scuote il mondo della lirica. Il direttore d’orchestra russo è stato appena escluso da diverse filarmoniche in tutto il mondo. E anche la direzione del Teatro La Scala di Milano ha declinato la sua direzione della ‘Dama di Picche’. Il maestro infatti non ha voluto prendere pubblicamente le distanze dalla guerra in Ucraina scatenata da Vladimir Putin, con il quale intrattiene rapporti di amicizia. Ma a difendere Gergiev ci pensa la connazionale Anna Netrebko. La soprano russa, protagonista delle ultime quattro Prime del teatro milanese, annuncia che non si presenterà sul palcoscenico per ‘Adriana Lecouvreur’.
“Sono contraria a questa guerra. Voglio che finisca e la gente possa vivere in pace”, così Anna Netrebko condanna sui social quanto sta accadendo in Ucraina. Ma, aggiunge la soprano russa, “costringere a denunciare la propria terra d’origine non è giusto”. Il suo riferimento viene letto da molti come una implicita difesa del maestro Gergiev, anche se lei il suo nome non lo cita.
Ma a sollevare definitivamente ogni dubbio su quali siano le sue intenzioni ci pensa lei stessa. “Sono in salute, ma non verrò”, scrive ancora, riferendosi alla sua partecipazione allo spettacolo ‘Adriana Lecouvreur’, in programma il 9 marzo proprio al Teatro La Scala..
Una dichiarazione considerata troppo generica, quella sui social della Netrebko, che spinge il direttore generale del Metropolitan Opera di New York, Peter Gelb, a sospendere immediatamente la collaborazione con l’artista russa. Scelta coerente con quanto già deciso da Gelb per tutti gli altri esponenti della cultura russa che non hanno fatto abiura nei confronti di Putin. Valery Gergiev, intanto, oltre che dalla Scala, è stato già escluso dalla Carnegie Hall, dalla Wiener Philarmoniker, dalla Filarmonica di Monaco e dalla Verbier Festival Orchestra, in Svizzera.
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