Una folla festante e rumorosa ha accolto il presidente russo Vladimir Putin al suo ingresso nello stadio Luzhniki di Mosca. L’occasione sono le celebrazioni dell’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea alla Russia. Putin in questo modo vuole dimostrare al mondo di non avere problemi in patria e di avere l’appoggio del suo popolo per “l’operazione speciale” in Ucraina, come la chiama lui. Durante il suo discorso, il presidente russo ha incoraggiato i suo compatrioti, ma ha anche lanciato diversi messaggi ai Paesi occidentali.
“Abbiamo risollevato la Crimea dal degrado e dall’abbandono, dalle condizioni pessime in cui versava. – ha aperto il suo discorso Putin di fronte allo stadio gremito – Abbiamo fatto risorgere questi territori e sappiamo esattamente cosa fare adesso. Come, a spese di chi e attueremo tutti i nostri piani”, aggiunge il presidente russo con tono minaccioso.
“Sono gli abitanti della Crimea che hanno fatto la scelta giusta. – ha poi aggiunto Putin – Hanno messo un ostacolo al nazionalismo e al nazismo, che continua ad esserci nel Donbass, con operazioni punitive di quella popolazione. Sono stati vittime di attacchi aerei ed è questo che noi chiamiamo genocidio. Evitarlo è l’obiettivo della nostra operazione militare in Ucraina”.
L’inquilino del Cremlino non si è nemmeno fatto mancare una citazione della Bibbia. “Non c’è amore più grande di dare la propria vita per i propri amici”, ha detto. Un’apoteosi per il presidente russo, con tanto di bandiere, fuochi d’artificio e lettere ‘Z’ (simbolo dell’esercito russo) mostrate con orgoglio, che stride con il giudizio durissimo proveniente dalle cancellerie occidentali dal giorno dell’invasione dell’Ucraina. La notizia comunque è stata ripresa dalle tv di tutto il mondo. Segno evidente che la figura di Vladimir Putin fa ancora effetto mediatico.
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