È un Giuseppe Conte quasi irriconoscibile quello che si presenta nello studio del programma di Rai 3, Mezz’ora in più, condotto da Lucia Annunziata. Il leader del M5S non usa mezzi termini per avvertire il governo Draghi che rischia a suo dire di spaccarsi sull’aumento delle spese militari. Conte infatti non ha nessuna intenzione di avallarne l’aumento fino al 2% del Pil. A costo di togliere l’appoggio a Palazzo Chigi.
“Io sto parlando nettamente e come rappresentante di una forza politica di maggioranza. – mette subito in chiaro le cose Giuseppe Conte – Sto ponendo un tema politico di cui non avevamo mai discusso prima quando il governo è nato. E allora di questo dobbiamo parlare e ci deve essere l’accordo del M5S, lo dico chiaro. No a un massiccio aumento delle spese militari”, puntualizza l’ex premier dalla Annunziata.
“Il M5S non pensa assolutamente in questo momento a crisi di governo. – prova poi a rassicurare – Però siamo la forza di maggioranza relativa. Se si tratta adesso di discutere un nuovo indirizzo, che non era nel patto fondativo di questo governo, faremo valere la nostra presenza e la forza delle nostre ragioni. Se il governo non ci ascolta, ci pone di fronte al fatto compiuto, è il governo che forza e non ascolta la forza di maggioranza relativa”, questa la velata minaccia di Conte a Draghi.
“Io non ho mai messo in dubbio che gli accordi presi nel 2014 con la Nato siano da rispettare. – prosegue il leader pentastellato – Ma la tempistica non può essere un dogma indiscutibile. I nostri alleati conoscono la sofferenza dell’Italia dopo due anni di pandemia, le difficoltà maggiori rispetto ad altri Paesi. Non credo ci sia una componente organizzata filo-putiniana. Anche Salvini ha operato una svolta nelle sue dichiarazioni, anche sulle armi. Non mi sembra assolutamente, nell’ambito delle forze politiche che sostengono il governo, ci sia il rischio di un atteggiamento filo-putiniano”, conclude Conte.
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