Tensione nel governo sul tema dell’aumento delle spese militari. La netta opposizione mostrata del leader del M5S Giuseppe Conte sta mandando in subbuglio l’esecutivo guidato da Mario Draghi. Conte si dichiara deciso ad andare fino in fondo, convinto che in questo momento il Paese non possa affrontare una spesa del genere. Tesi ribadita anche nello studio di Dimartedì di fronte al conduttore Giovanni Floris.
Floris chiede al suo ospite di raccontare come è andato l’incontro con Draghi. “Ne ho approfittato per presentare al presidente del Consiglio la preoccupazione del M5S, ma credo anche di una parte del Paese, per il fatto che in questi giorni si è parlato di una corsa al riarmo. – spiega Conte – Si è prospettato un aumento significativo della spesa militare perché è stato evocato questo adempimento Nato che esiste dal 2014 ma non è ancora stato rispettato. Ho chiesto a Draghi dove si troveranno questi miliardi”.
Il conduttore di Dimartedì lo incalza domandandogli cosa abbia risposto Draghi. “Ha tenuto a dire che è importante rispettare gli impegni con la Nato. Ovviamente c’è questa sensibilità, ma io gli ho spiegato di non aver mai messo in discussione questo impegno. Però se guardiamo al 2024 avremmo un picco notevole di spesa di 15 miliardi. E francamente credo che i cittadini e il Paese abbiano altre priorità. Questo non significa dire al nostro storico alleato gli Stati Uniti che l’Italia non rispetta i patti. Questo non è mai stato detto”.
Ma Floris obietta che in questa vicenda ci siano “due livelli. Uno è quello del contenuto che lei sta esponendo, l’altro è quello istituzionale perché Draghi è andato al Quirinale. Se non c’è una maggioranza coesa su questo punto, rischia di cadere il governo in un Paese come il nostro coinvolto in una guerra”. Ma Conte protesta. “Direttore non c’entra nulla in questo momento che il Paese è in un conflitto perché non stiamo parlando di aiuti all’Ucraina. – puntualizza il leader M5S – Noi sosteniamo il governo.
Anzi ho chiamato io tutti i leader di maggioranza per sincerarmi che fossimo tutti uniti. Il M5S ha detto si anche agli aiuti militari per quanto quest’ultima sia stata una decisione sofferta. Mai messa in discussione la collocazione euroatlantica. Io non ho sollevato nessuna crisi di governo, siamo in difficoltà e credo che il Paese abbia diritto di sapere se questi soldi ci sono”, conclude.
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