Dopo giorni di fibrillazioni in cui sembrava a rischio addirittura la tenuta del governo Draghi, il M5S decide di scendere a più miti consigli sul tema dell’aumento delle spese militari. Anche il Movimento guidato da Giuseppe Conte vota la fiducia in Senato sul Decreto Ucraina. Anche se il previsto aumento fino al 2% del Pil per le spese in armamenti è stato diluito di qualche anno, dal 2024 al 2028. Il direttore di Libero Alessandro Sallusti, ospite di Otto e mezzo insieme al collega Marco Travaglio, non fa però sconti a Conte.
“Un Paese che discute e minaccia una crisi di governo sull’aumento degli stanziamenti per gli armamenti, è un Paese che non può avere voce in capitolo in caso di guerra. – attacca subito Sallusti – Un Paese non affidabile. Perché questi aumenti sono dovuti, nel senso che fanno parte di accordi e trattati internazionali. E quindi non si può andare in guerra disarmati. Se qualcuno vuole disarmare questo Paese, e mi riferisco a Conte e alla maggior parte dei componenti del M5S, poi è evidente che il suo leader non può avere molta voce in capitolo”.
“Una persona che non intende difendere adeguatamente gli interessi del suo Paese è un disertore. – Sallusti ribadisce di fronte alla Gruber il suo giudizio già espresso su Conte sul suo giornale – A parte che lui quando era presidente del Consiglio le ha aumentate le spese. Ma io credo che siano tutte menate interne. Lo so che ti dà fastidio dire che le ha aumentate”, replica poi a Travaglio che inizia a lamentarsi. “Ci sono dei momenti in cui 1 miliardo di spesa militare è sufficiente. Oggi c’è un cambio di scenario in cui quel miliardo non è più sufficiente”, riprende poi il filo il direttore di Libero.
“Ma il discorso diventa addirittura stucchevole, e divide tra militaristi e anti militaristi, se si pensa che i soldi investiti sulla Difesa siano fine a se stessi. A parte che da un mese all’altro non possiamo escludere che un Mig russo sorvoli i nostri cieli. E forse se abbiamo due radar più moderni magari siamo più attrezzati”, prosegue Sallusti scatenando la risata ironica di Travaglio. “Stare al passo con la Difesa significa ottenere un ruolo internazionale per l’Italia che poi incassi su tanti altri fonti. Dobbiamo attrezzarci ed essere all’altezza di ciò che vogliamo essere”, conclude poi il giornalista.
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