Le drammatiche immagini della strage di Bucha, cittadina alle porte di Kiev, hanno suscitato unanime sdegno nel mondo occidentale. Tutti quei corpi di civili riversi per strada, alcuni con le mani legate, stanno provocando una marea di reazioni politiche anche in Italia. Tra i tanti commenti a caldo sulla vicenda c’è da segnalare quello di Enrico Letta. Con un tweet breve quanto deciso, scritto in lingua inglese, il segretario del Pd chiede in pratica di attuare un embargo totale sulle forniture di gas e petrolio dalla Russia.
Tra i primi a commentare le immagini provenienti da Bucha è Mario Draghi. “Le immagini dei crimini commessi a Bucha e nelle altre aree liberate dall’esercito ucraino lasciano attoniti. – dichiara il premier italiano – La crudeltà dei massacri di civili inermi è spaventosa e insopportabile. Le autorità russe devono cessare subito le ostilità, interrompere le violenze contro i civili, e dovranno rendere conto di quanto accaduto. L’Italia condanna con assoluta fermezza questi orrori, e esprime piena vicinanza e solidarietà all’Ucraina e ai suoi cittadini”.
“Da Bucha immagini agghiaccianti. – commenta invece il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – Corpi di civili ucraini a terra, uccisi, con le mani legate. Crudeltà, morte, orrore. Accertare il prima possibile l’esistenza di crimini di guerra. Queste atrocità non possono restare impunite. Con il popolo ucraino, la guerra russa va fermata”.
Ma la reazione più netta è proprio quella di Letta. “How many Bucha before we move to a full oil and gas Russia embargo? Time is over”, cinguetta in inglese il segretario Dem. “Quante Bucha devono esserci prima di passare a un embargo completo su petrolio e gas dalla Russia? Il tempo è finito”, si chiede insomma Letta . Convinto più che mai che l’Europa debba rinunciare subito a tutto il gas e il petrolio che compriamo da Mosca.
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