Marco Travaglio nella bufera social per una frase contenuta nel suo editoriale apparso oggi sul Fatto Quotidiano. Il direttore pubblica una riflessione sulla recente strage avvenuta a Bucha, nei pressi di Kiev. La quasi totalità dei mass media e dei politici occidentali, con alcune sparute eccezioni, non ha dubbi su chi sia il colpevole della morte violenta di più di 400 persone: la Russia di Vladimir Putin. Ma Travaglio si permette di scrivere una frase che scatena la polemica.
“L’unica certezza sull’orribile strage di Bucha è che 410 esseri umani sono morti. – inizia così il suo editoriale Travaglio – Quasi sicuramente per mano russa. Sapremo tutto, forse, da un’inchiesta internazionale alla fine della guerra (e molto dipenderà da chi l’avrà vinta). Ma francamente importa poco chi li abbia uccisi, e dove, e quando. – ecco il passaggio ‘incriminato’ del suo pezzo – Chiunque sia stato non sposta di un millimetro il giudizio sulla guerra, che è sempre sterminio e distruzione. Nemmeno se si scoprisse che la strage, come sostengono i russi e i complottisti, è opera degli ucraini, o di qualche milizia più o meno nazi o mercenaria, si ribalterebbe il capitolo delle colpe”.
La reazione dei social non si fa attendere. “Apprezzo molto Travaglio che non ha mai atteso una sentenza di condanna per fare nome e cognome di chi secondo lui è colpevole anche solo del furto di un acino d’uva – ironizza qualcuno su Twitter – ma davanti ai 410 morti di Bucha ci fa sapere che “importa poco chi li abbia uccisi”.
Uno che per un avviso di garanzia riguardo a un’indagine su una bocciofila avrebbe montato un caso in prima pagina, ora sulla strage di Bucha dice che non conta chi sia il responsabile e che bisogna aspettare un’inchiesta internazionale. Caro Travaglio mi fai proprio schifo”, lo attacca un altro. Ma di commenti simili se ne trovano centinaia.
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