Le ospitate di Alessandro Orsini in tv continuano a far discutere. Soprattutto quelle a Cartabianca, il talk show di Rai3 condotto da Bianca Berlinguer, con il quale il professore aveva firmato un contratto, poi stracciato dai vertici di viale Mazzini. Orsini decide di accettare lo stesso gli inviti della Berlinguer, anche a titolo gratuito. Ma le sue tesi sulla guerra in Ucraina scatenano l’ennesimo putiferio. Il direttore di Rai3, Franco Di mare, prende nettamente le distanze da Orsini. Mentre il cugino del defunto Enrico Berlinguer, Luigi, bacchetta Bianca perché a suo giudizio inviterebbe troppi “svalvolati” nel suo studio.
“Mi dispiace sentire che nel suo programma c’è spazio per gli svalvolati. – spara a zero Luigi Berlinguer – E sento dire che in pratica la Russia si riprende quanto ha perso in passato. E chi gliela avrebbe assegnata l’Ucraina? Trovo tutto quanto grottesco. Chi porta quel cognome deve proteggerlo e tutelarlo. – aggiunge rivolto a Bianca – Bisogna farne manutenzione continua. È come un pezzo di cristallo. È fragile. Ma lei è la figlia di Enrico. Non può dimenticarlo. A volte bisogna nascondersi per difendersi”, conclude.
Quasi contemporaneamente, il direttore di Rai3, Franco Di Mare, denuncia le “affermazioni riprovevoli, assolutamente incondivisibili, di cui il professor Orsini si assume naturalmente la responsabilità. È superfluo dire che Rai3 prende le distanze. Ma quello che è avvenuto è la dimostrazione che ormai il talk è un modello da ripensare, se il risultato cercato è unicamente quello dell’effettaccio a tutti i costi. Magari nel tentativo di aumentare di mezzo punto lo share. Lungo questa china si può rischiare di arrivare a mettere a confronto la testimonianza di un sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti con l’opinione di un negazionista, in osservanza a un’idea distorta e malata del pluralismo delle posizioni”, conclude.
A far perdere le staffe a Di Mare è stata la riflessione di Orsini sul fatto che “per quanto sia innamorato della civiltà liberale e abbia sempre promosso i valori del liberalismo, per me la vita umana, la vita dei bambini, è più importante della democrazia e della libertà. Anche perché un bambino anche in una dittatura può essere felice, perché un bambino può vivere dell’amore della famiglia”.
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