Toni Capuozzo nuovamente ospite di Quarta Repubblica per parlare della guerra in Ucraina. Il conduttore del talk show di Rete 4, Nicola Porro, ci tiene a dare spazio alla posizione del giornalista sul conflitto in corso, considerata non proprio allineata a quella occidentale. Capuozzo è finito nella bufera soprattutto per i dubbi espressi sulla paternità della strage di Bucha. L’ex inviato di guerra insiste nella sua posizione, ma stavolta è l’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti, a bacchettarlo.
“Lo scacco russo ha ingolosito Washington e l’Unione europea. Fino a che punto vogliamo che duri la guerra?”, si domanda polemicamente Toni Capuozzo collegato con lo studio di Quarta Repubblica. “Penso che questa sia una strage orrenda, ma farsi domande di questi tempi è rischioso”, aggiunge poi in maniera sibillina facendo riferimento alla strage di Bucha e alle polemiche che lo hanno travolto dopo che ha osato esprimere dubbi sulle reali responsabilità dell’eccidio di civili.
“Quando è in corso una guerra tutte le voci critiche sono legittime soprattutto se vengono da persone esperte e Capuozzo lo è. Qui pero si tratterebbe di disinformazione delle democrazie mondiali e questo è improbabile”, interviene Minniti premettendo di stimare Capuozzo per poi affondare subito il colpo contro di lui. “Sono convinto che a Bucha i russi abbiano commesso crimini, i miei dubbi sono sui cadaveri e ancora le risposte non mi hanno soddisfatto. La morte è terribile ma la strumentalizzazione dei morti è ancora peggio”, mantiene però la sua posizione l’ex invito di guerra.
“Il problema è che quelle persone le hanno ammazzate i russi e la responsabilità morale è la loro. E su questo non c’è dubbio”, lo gela allora Minniti. “Se il tema è dubitare sempre io sono con Capuozzo. Però non si può neanche arrivare ad una situazione in cui non vi basta più nulla”, ci mette il carico Daniele Capezzone.
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