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Ucraina, Parsi: “Putin non vuole suicidarsi, i russi non useranno l’atomica”

Vladimir Putin non ha nessuna voglia di “suicidarsi”. E per questo motivo la Russia non utilizzerà la bomba atomica né contro l’Ucraina, né contro gli altri Paesi Occidentali. A pensarlo è il politologo Vittorio Emanuele Parsi, ospite in collegamento di Tagadà su La7. Secondo Parsi, Finlandia e Svezia fanno bene a voler entrare nella Nato, anche se i loro timori sono in parte ingiustificati.

Il professor Parsi a Tagadà

“Il fatto che la sicurezza Finlandese rappresenti una minor sicurezza per gli altri Paesi Nato è una preoccupazione legittima”, gli fa notare il conduttore della trasmissione. “E vennero a prendere gli zingari, io non ero zingaro e non dissi niente. – replica subito polemico Parsi – Vennero a prendere i cattolici, io non ero cattolico e non dissi niente. Poi vennero a prendere gli ebrei e non dissi niente. Infine vennero a prendere tutti gli altri ed ero rimasto solo io”.

“È importante che una trasmissione come la vostra, che lavora molto su queste cose, faccia attenzione appunto alla strisciante propaganda russa che inverte l’onere della prova”, avverte Parsi. Secondo il professore “il problema è che gli svedesi e i finlandesi fino ad ora non hanno mai voluto entrare nella Nato, ma sono parte dell’Unione europea. Per cui tutti i Paesi dell’Ue hanno il dovere di assistere militarmente uno Stato membro attaccato. Finlandia e Svezia a questo punto ritengono che la garanzia nucleare americana, che l’Ue non ha, sia una garanzia rispetto alla minaccia nucleare russa”.

“È questo il punto. – approfondisce la sua tesi Parsi – Questo purtroppo è inconfutabile. Poi i russi possono girarsela come vogliono, ma poco cambia. Ma figuratevi se su quel confine i russi sprecherebbero delle atomiche. Loro sanno che, se usassero casomai l’atomica ovunque, si esporrebbero a una ritorsione. E siccome nessuno vuole suicidarsi, neanche Putin, non faranno scelte irrazionali. Continuare ad agitare la minaccia nucleare serve perché a un’opinione pubblica molto confusa tutte queste cose, come la terza guerra mondiale e la fine del mondo, fanno molta paura. Ciò che per noi è importante è dare spessore alle informazioni, affinché ognuno si faccia la sua opinione. Ma con una maggior allacciamento tra teoria e realtà”, conclude.

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