Mino Raiola è morto. Anzi no. Il famoso procuratore sportivo, all’anagrafe Carmine Raiola, nato a Nocera Inferiore nel 1967, era stato dato per spacciato da quasi tutti gli organi di stampa nella mattinata di giovedì 28 aprile. Poi, a sorpresa, era arrivata la smentita del suo socio, José Fortes Rodriguez. Ma a chiarire definitivamente la situazione ci pensa lo stesso Raiola con un tweet. Il suo nome è legato a storiche compravendite di campioni come Frank Rijkaard, Pavel Nedved, Zlatan Ibrahimovic, Mario Balotelli, Romelu Lukaku e molti altri.
Mino Raiola “è in una brutta situazione ma non è morto”, dichiara il suo socio José Fortes Rodriguez all’emittente olandese Nos Sport. “Sono indignato dalle telefonate di pseudogiornalisti che speculano sulla vita di un uomo che sta combattendo”, sbotta invece Alberto Zangrillo, direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, nonché fresco presidente del Genoa calcio.
Nel gennaio scorso Mino Raiola era stato ricoverato proprio al San Raffaele dove, secondo un tweet pubblicato sul suo profilo, era stato “sottoposto a controlli medici ordinari programmati, senza nessun intervento d’urgenza”. Negli stessi momenti, però, la stampa tedesca parlava delle “gravi condizioni” in cui versava l’agente di campioni del calcio come Donnarumma, Haaland, Pogba e de Ligt.
Poi, arriva direttamente il cinguettio di Mino Raiola a chiarire la situazione. “Attuale stato di salute per chi se lo stesse chiedendo: sono arrabbiato, mi hanno ucciso per la seconda volta in quattro mesi. Sembra che io sia anche capace di resuscitare”, scrive in inglese facendo riferimento proprio al ricovero al San Raffaele. Insomma, per il momento Raiola fa le corna: non è ancora arrivato il suo momento.
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