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Piazzapulita, Formigli al giornalista russo: “Cosa accadrebbe se criticasse Putin?”

Quella di invitare giornalisti russi nei talk show televisivi italiani sembra essere ormai diventata un’abitudine consolidata. Stavolta tocca al conduttore di Piazzapulita, Corrado Formigli, avere come ospite in collegamento Evgeniy Popov che, oltre ad essere conduttore di una nota trasmissione tv, è anche un deputato di Mosca. Formigli lo incalza, accusando il suo Paese di aver messo in piedi una censura durissima durante questa guerra in Ucraina. Ma Popov respinge indignato tutte le accuse.

Scontro a Piazzapulita

Formigli domanda al suo ospite quali siano i piani di Putin e quanto sia alto il rischio di utilizzare armi atomiche, viste le ripetute dichiarazioni in questo senso fatte anche durante il talk show che conduce. “Innanzitutto io non vedo alcun rischio di utilizzo di armi atomiche in questo momento. – replica deciso Popov – Certo si parla sempre di armi atomiche, ma questo è quello che dite voi, che dice Blinken e gli occidentali che forse vogliono distruggere il mio Paese”.

“Ma, per quanto riguarda l’ambizione di Putin, vi ho detto già che il programma non è quello di occupare. – spiega l’ospite di Piazzapulita – Noi vogliamo che l’Ucraina non rappresenti una minaccia per il nostro Paese. Noi vorremmo che la Nato non possa mettere a repentaglio la Russia perché noi siamo un Paese sovrano e vogliamo decidere noi da soli come vivere”. Formigli però lo interrompe per fargli notare che “anche l’Ucraina è sovrana. Lei riconosce la sovranità dell’Ucraina, no?”, lo provoca.

“Ma certamente riconosciamo la sovranità dell’Ucraina. Ho lavorato per quattro anni con gli ucraini. Voi magari pensate che voglio uccidere mio padre che vive lì”, si scalda Popov. “Cosa accadrebbe nel suo talk show se lei domani andasse in onda e criticasse Putin e la guerra in Ucraina?”, lo incalza però il conduttore di Piazzapulita. “Credo che abbiate un mito che riguarda la Russia. – si indigna il suo ospite – Non credete alla propaganda ucraina. Si può criticare. Non si può parlare di censura visto che siete un Paese che ha chiuso l’accesso a tantissimi canali. Il vostro Facebook ha permesso di augurare la morte ai russi”, conclude.

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