Alessandro Orsini e Matteo Salvini ospiti entrambi contemporaneamente di Cartabianca. Ma durante l’ultima puntata del talk show di Rai 3, condotto da Bianca Berlinguer, non si verifica nessuno scontro tra i due. Anzi, il professore della Luiss si mette addirittura a fare i complimenti al leader della Lega che avrebbe il merito, da condividere con il leader del M5S Giuseppe Conte, di aver detto finalmente no alla linea politica guerrafondaia del presidente americano Joe Biden in Ucraina.
“Ho vissuto un momento di pura gioia quando ho sentito Salvini e Conte dire che non sono più intenzionati a portare avanti la linea politica di Biden”. Questo il passaggio dell’intervento di Orsini che tanto sta facendo discutere. “Il primo problema è che abbiamo un deficit culturale nel campo della sicurezza internazionale, il sapere scientifico non si è espanso. – prosegue poi il professore – Per fare la pace servono strategie complesse. Bisogna ammorbidire Putin con le sanzioni. Ma non si può colpire solo lui. Bisogna ammorbidire anche Zelensky. L’Italia deve sganciarsi dagli Stati Uniti. Biden vuole solo l’escalation”.
Insomma, secondo Alessandro Orsini, i due leader di Lega e M5S stanno facendo benissimo ad impuntarsi con il premier Mario Draghi, invocando un suo intervento in Parlamento per illustrare le vere ragioni e lo scopo che ha l’Occidente nel proseguire la guerra in Ucraina.
Da parte sua Salvini ribadisce la sua linea pacifista e attacca Biden, dando ragione alle osservazioni di Orsini. “Il Papa dice di essere pronto a incontrare Putin a Mosca. – dichiara a Cartabianca – Macron ha fatto una telefonata di due ore con Putin. Non penso che siano filorussi o negazionisti, cercano di arrivare alla pace. Se io potessi essere utile per fermare la guerra, andrei a Mosca anche a piedi. Parlerò con Draghi dell’invio di armi. Dopo due mesi e mezzo bisogna domandarsi se altre armi allunghino la guerra. Trump è riuscito ad andare a parlare di pace con la Corea del Nord. Ma era quello brutto e cattivo. Poi arriva Biden e tanti saluti alle libertà e ai diritti in Afghanistan. Adesso il problema non è diventato fare la pace ma annientare la Russia”.
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