Laura Boldrini ospite dell’ultima puntata di Dimartedì. L’ex presidente della Camera, oggi deputata del Pd, risponde alle domande del conduttore Giovanni Floris sulla guerra in Ucraina e sul modo migliore per raggiungere al più presto la pace. La Boldrini sposa in pieno la posizione di Papa Francesco ritenendo che mandare ancora armi a Kiev contribuisca solo ad allontanare la pace.
“C’è un dato nell’intervista di oggi del papa al Corriere della Sera. Lui si dice pessimista. Poi fa capire che sostanzialmente Putin non vuole ricevere neanche lui. Lei è pessimista o ottimista?”, domanda il conduttore di Dimartedì alla sua ospite. “Io sono pessimista purtroppo, perché le cose stanno andando male. – replica sconsolata Laura Boldrini – Perché c’è un investimento molto limitato sulla pace. Perché mandare più armi all’Ucraina significa allontanare la prospettiva di pace, non costruirla”.
“Perché penso che il Papa non sia molto ascoltato. – prosegue la Boldrini – Mi fa paura invece sentire che il patriarca Kirill benedice la guerra. Che vuole fare una crociata contro l’Occidente debosciato e contro la comunità lgbt. Quindi in questo caso noi abbiamo due mondi che si contrappongono. Uno è quello del Papa che guarda alla pace e dovrebbe avere tanti alleati”.
“Tutti dovremmo sostenerlo perché la carenza di questa situazione sta proprio in questo. – puntualizza ancora Laura Boldrini – Troppa concentrazione sull’invio di armi e sulla guerra. Troppo poca sulla pace. E dall’altra parte abbiamo Putin che fa sparare, manda le bombe, mentre il Segretario generale dell’Onu Guterres è a Kiev. Quindi dando uno schiaffo incredibile alla prospettiva di cessate il fuoco. E abbiamo sul terreno vittime civili, fosse comuni, stupri contro le donne, deportazioni. Peggio di così credo non possa andare”, conclude.
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