Scontro totale sul reddito di cittadinanza tra le forze politiche. La misura bandiera del M5S viene attaccata frontalmente dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che la paragona al “metadone”, visto che non serve a risolvere la situazione della disoccupazione. Ancora più duro il fondatore di Italia Viva Matteo Renzi che annuncia l’apertura di una raccolta firme a partire dal 15 giugno per abolirlo. La replica piccata del leader pentastellato Giuseppe Conte è affidata ad un lungo post su Facebook.
“Al peggio non c’è mai limite. – attacca Conte sui social – Non solo non si interessano delle persone in difficoltà, ora le umiliano anche. Santanchè, compagna di partito di Giorgia Meloni, va in tv a puntare il dito contro un ex imprenditore in situazione di difficoltà, che percepisce il reddito di cittadinanza. Lo umilia pubblicamente accusandolo di non essere un esempio dignitoso per i suoi figli e intimandolo di andare a lavorare perché è ‘robusto’ e ‘paffuto’. Nessuna attenzione verso la sofferenza, nessun senso di umanità. Un piano ben preciso, quello degli esponenti di Fratelli d’Italia: togliere a chi non ha per dare a chi già ha e tanto. Sono dei Robin Hood al contrario”, accusa l’ex premier.
“Tanto che alcune settimane fa il partito di Meloni ha lanciato una brillante proposta: togliere reddito e pensioni di cittadinanza agli italiani che non riescono a sopravvivere per investire sulle armi, con occhio molto attento alle lobby di settore. – affonda il colpo Conte – Nella guerra agli ultimi, spicca anche il redivivo Renzi, che non accetta mai di farsi superare, soprattutto negli errori. – passa poi a criticare il leader di Iv – ha appena annunciato di voler raccogliere le firme per togliere a centinaia di migliaia di famiglie, di giovani precari, anziani e disabili un reddito che gli permette di arrivare a fine mese”.
“Il programma è già pronto. – punta il dito il leader M5S – Un giorno sarà ai banchetti per togliere aiuti alle fasce di popolazione in difficoltà economica. E un altro in Arabia Saudita per continuare le sue conferenze lautamente retribuite che magnificano il rinascimento democratico. Giusto per arrotondare lo stipendio da senatore. Meloni e Renzi si intendono benissimo, soprattutto su un punto: forti con i deboli e molto sensibili, invece, verso gli interessi di chi già conta, e tanto. Orgogliosi di dare voce a chi, per questa politica lontana dalla realtà, è solo un rumore di fondo. A chi per loro non conta”, conclude.
Potrebbe interessarti anche: Reddito di cittadinanza, Renzi: “Vogliamo abolirlo, raccolta firme dal 15 giugno”