Il futuro dell’Ucraina è segnato. Ne sembra convinto Paolo Mieli. Ospite di Tagadà su La7, il giornalista risponde alle domande della conduttrice Tiziana Panella sull’evoluzione del conflitto. E Mieli stupisce tutti dichiarando che, se fosse nei panni di Zelensky, non conterebbe assolutamente su Paesi come Francia, Germania e Italia che lo starebbero “mollando”.
“La novità di questa guerra è che vediamo tutto in diretta. – spiega Paolo Mieli – Di tutto ciò che accade noi ne abbiamo una rappresentazione immediata. Se non avessimo queste immagini, noi penseremmo che la prima fase della guerra è conclusa e che si sta cercando la pace. Che prima o poi la si troverà. O comunque troveremo un cessate il fuoco. Mentre invece noi capiamo che questa fase della guerra è quasi peggiore della precedente. Nel senso che può durare all’infinito. La Russia da una parte avanza e dall’altra arretra. Gli ucraini sono capaci di contenerli”.
“La cosa che fa più sensazione è che la parte più importante dell’Europa li sta mollando gli ucraini. – questa la convinzione del giornalista – Diciamoci la verità. Francia, Germania, Spagna. Ma anche in Italia, a parte il governo, l’opinione pubblica e le persone che intervengono lo fanno per dire ‘basta, trattate, non si può mica andare avanti così’. Gli ucraini se ne rendono conto che l’Europa se ne sta andando”, ribadisce Paolo Mieli.
“E credo che abbiano motivo di essere preoccupati perché, se dovesse durare altri tre mesi in questo modo, in fondo il calcolo russo era ben studiato. Loro hanno avuto un contraccolpo nella fase iniziale della guerra. Ma adesso il tempo gioca a loro vantaggio, complice questa cosa dell’Europa che è ben nota. Si è sempre comportata così. Ed è questo il motivo per cui non c’è un esercito europeo. Chiacchiere e pochi fatti. Se fossi Zelensky, su Francia, Germania e Italia non conterei assolutamente”, conclude Mieli puntando il dito contro i big della Ue.
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