Matteo Salvini riesce nell’impresa di farsi criticare da tutti. Anche dai suoi compagni di partito leghisti. La notizia che provoca il putiferio politico è quella del possibile viaggio a Mosca del leader della Lega per andare a convincere il presidente russo Vladimir Putin a fare la pace in Ucraina. Insorgono gli alleati di governo di Pd e M5S. Ma anche il ministro del Carroccio Giancarlo Giorgetti invita il suo capo a muoversi insieme al governo Draghi. A bastonare Salvini ci si mette pure il senatore di Italexit Gianluigi Paragone, ex leghista, che derubrica la proposta salviniana a “buffonata”.
“Il viaggio di Salvini a Mosca?”, gli domanda a bruciapelo il giornalista di Repubblica Gerardo Greco. “È una autentica buffonata. – non si tira certo indietro Paragone – Mi sembra che ormai il tocco magico di Salvini sia finito da un pezzo. Deve stare attento perché così si fa male forte”, sottolinea il senatore di Italexit al quale poi viene chiesto provocatoriamente se ospiterebbe nel suo partito il leader leghista se dovesse essere cacciato dai suoi. “Accogliere io in Italexit Salvini? – replica stupito e sorridente il senatore – La Lega di Salvini non è la Lega di Bossi, sono due cose diverse”.
“Io nasco come giornalista e vado a dirigere La Padania che era un giornale di partito esattamente come l’Unità e tanti altri. Travaglio scriveva per l’Unità. Non per questo era un tesserato del Pd o di un altro partito”, racconta a Repubblica Gianluigi Paragone.
“Abbiamo fatto i giornalisti. Credo che lo abbiamo fatto anche bene. Salvini non ha chiuso La Padania che quando sono andato via io scoppiava di salute. L’hanno chiusa successivamente. Poi sono andato a Libero. Poi in Rai in quota politica dove ho litigato e me ne sono andato quando avevo un contratto a tempo indeterminato”, conclude il fondatore di Italexit togliendosi diversi sassolini dalla scarpa.
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