Nuovo affondo di Marco Travaglio contro Matteo Salvini. In questi giorni il direttore del Fatto Quotidiano è chiamato a commentare la notizia del possibile viaggio del leder leghista a Mosca in missione di pace. Ma anche quella dei suoi incontri con l’ambasciatore russo a Roma Sergey Razov. Per Travaglio, Salvini rimane sempre il solito “cazzaro”. E, inoltre, aggiunge, “purtroppo per lui i suoi trascorsi con la Russia rendono sospetto qualunque cosa lui faccia”.
“Notoriamente non sono un grande fan di Salvini. – esordisce così Travaglio – Mi ha querelato una decina di volte e ha perso sempre. Purtroppo per lui i suoi trascorsi con la Russia rendono sospetto qualunque cosa lui faccia a proposito della Russia. Quindi di quello non riuscirà a liberarsi. In più sappiamo benissimo che, da quando non se lo fila più nessuno perché l’establishment ha deciso di puntare sulla Meloni e quindi di emarginarlo, non perde occasione per cercare di farsi notare in qualche modo. Quindi è chiaro che questa sua conversione al pacifismo sconta anche un interesse di bottega di rimanere sulla scena e di non perdere troppo le elezioni”.
“Tutto questo lo sappiamo. Però io lo sapevo dal 3 marzo che Salvini aveva incontrato l’ambasciatore russo, perché lo aveva detto lui. – sottolinea Marco Travaglio – Ci sono le agenzie e gli articoli di stampa. Il 5 maggio ha detto di averlo rincontrato. Del suo viaggio in Russia ha parlato lui, perché notoriamente non è una persona riservatissima. L’idea che Salvini riesca a tramare per tre mesi e più nell’ombra non gli assomiglia. E basta leggere i giornali e le agenzie per sapere che andava e veniva dalle ambasciate, pure quella americana e ucraina”.
“Cioè sarà pure cazzaro per carità, io lo dico da una vita. Ma l’ha fatto alla luce del sole. – ironizza il direttore del Fatto – Mi meraviglio che né Draghi, né il suo ufficio stampa, né gli altri membri del governo leggano i giornali e le agenzie. Lo avrebbero scoperto subito, dal 3 marzo, che stava parlando con l’ambasciatore russo e che stava programmando il viaggio in Russia. Non mi spiego il clamore (intorno a questa vicenda). Mi domando che cosa faccia l’ufficio stampa del premier se non leggere almeno i giornali e le agenzie per scoprire cosa sta facendo Salvini. Mi sembra che anche questo appartenga a quella tendenza tutta italiana di utilizzare la guerra in Ucraina per regolare i conti della politica nostrana”, conclude Travaglio.
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