La battaglia di Severodonetsk si fa sempre più cruenta e brutale. Ad affermarlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo ultimo video messaggio rivolto alla nazione. Zelensky afferma senza esitazioni che l’esito dello scontro in quella città deciderà il “futuro del Donbass”. Per questo incita i suoi soldati a difendere le loro posizioni e ad infliggere quante più perdite possibile al nemico russo.
“Nel 105mo giorno di una guerra su vasta scala rimane l’epicentro dello scontro nel Donbass. – annuncia Zekensky nel suo ultimo video discorso – Difendiamo le nostre posizioni, infliggiamo perdite significative al nemico. È una battaglia molto brutale a Severodonetsk, molto difficile. Probabilmente uno delle più difficili durante questa guerra””. Il presidente ucraino si dice anche “grato a tutti coloro” che sono impegnati nella difesa della città. “È qui che il destino del nostro Donbass viene deciso”, prova a infondere coraggio e speranza nei suoi.
“I russi stanno distruggendo tutto con attacchi aerei e artiglieria, stanno bombardando sia le strutture industriali che i quartieri civili – dichiara intanto il governatore ucraino in esilio della regione di Lugansk, Serhiy Hayday – I nemici continuano a cercare senza successo i punti deboli nella difesa di Severodonetsk, mentre sparano a quartieri pacifici e strutture industriali nella regione di LuGansk. Nella notte hanno preso di mira due volte l’impianto chimico Severodonetsk Azot, danneggiandone almeno due strutture, una delle quali serve a produrre ammoniaca”.
Hayday spiega che l’esercito ucraino non ha potuto fare a meno di compiere una “ritirata tattica temporanea” dalla maggior parte della città. Ma aggiunge che ha comunque mantenuto il controllo dell’area industriale. Il governatore del Lugansk invoca l’invio di armi a lungo raggio da parte dell’Occidente. In questo modo, afferma con sicurezza, i soldati di Kiev “sarebbero in grado di ripulire Severdonetsk in due o tre giorni dalla presenza di militari russi. I russi aderiscono alle loro tattiche primitive: fuoco di artiglieria pesante, quindi tentativi di sfondamento. La stessa cosa è accaduta nelle già distrutte Rubizhne e Popasna”, conclude.
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